BUENOS AIRES – Applaudito dalla folla, il presidente argentino Milei ha esaltato la libertà e ha esposto le sue critiche contro il socialismo, ricordando incidenti passati che hanno provocato tensioni diplomatiche tra Argentina e Spagna
Il presidente argentino Javier Milei ha recentemente acceso una nuova polemica definendo il premier spagnolo Pedro Sánchez un “teppista” durante il suo intervento al Forum economico di Madrid. Questo attacco si inserisce in un contesto di crescente tensione tra i due leader, il cui rapporto è già compromesso da un episodio precedente in cui Milei aveva criticato aspramente la moglie di Sánchez, Begoña Gómez, etichettandola come “corrotta”.
L’ingresso provocatorio di Javier Milei
Milei, noto per il suo approccio provocatorio e il suo stile comunicativo diretto, ha fatto il suo ingresso sul palco applaudendo il pubblico e intonando la celebre canzone “Yo soy el león”, simbolo della sua campagna elettorale. Con il suo slogan “Viva la libertà, maledizione! Morte al socialismo!”, ha infiammato la folla, che ha risposto con grida di sostegno e insulti nei confronti di Sánchez.
Un attacco con un significato più ampio
La critica di Milei non si limita a un attacco personale, ma riflette una visione più ampia sulla situazione politica in Spagna. Poche ore prima del suo intervento, decine di migliaia di manifestanti si erano radunati per denunciare presunti casi di corruzione del governo Sánchez. Questo clima di contestazione ha fornito a Milei un terreno fertile per le sue dichiarazioni incendiari, sottolineando il crescente populismo di destra che caratterizza la politica latinoamericana e mondiale.
Le relazioni diplomatiche in crisi
Le relazioni diplomatiche tra Argentina e Spagna sono già tese, soprattutto dopo che l’ambasciatore spagnolo ha abbandonato Buenos Aires in seguito alle precedenti accuse di Milei. L’ultraconservatore argentino sta ora cavalcando l’onda di una crescente insoddisfazione popolare, non solo in Argentina, ma anche in Europa, dove le politiche socialiste e progressiste sono sempre più contestate.
Milei, che ha assunto la presidenza nel dicembre 2023, ha promesso di portare avanti un’agenda radicale basata su politiche ultraliberiste e una forte opposizione al socialismo, con l’obiettivo di riformare radicalmente l’economia argentina.