Parigi, 5 agosto 2025 – È entrato in vigore oggi l’accordo tra Gran Bretagna e Francia sui rimpatri dei migranti, un’intesa raggiunta il mese scorso durante la visita del presidente francese Emmanuel Macron a Londra e firmata con il premier britannico Keir Starmer. L’obiettivo principale del patto è contrastare efficacemente le traversate clandestine della Manica e spezzare le reti di trafficanti.
Come funziona l’accordo sui rimpatri
Il dispositivo prevede un meccanismo “uno contro uno” sui respingimenti: per ogni migrante irregolare intercettato sulle coste inglesi arrivato via mare su piccole imbarcazioni, le autorità britanniche si impegnano a rimandarlo in Francia. In cambio, Londra accoglierà un richiedente asilo proveniente dalla Francia che abbia superato i controlli di sicurezza e che abbia familiari in grado di sostenerlo nel Regno Unito. La ministra degli Interni britannica, Yvette Cooper, ha evitato di fornire una stima precisa dei numeri interessati, alimentando dubbi sull’efficacia immediata del piano. Tuttavia, è stato indicato che inizialmente il sistema riguarderà fino a 50 “small boat” a settimana, con un totale stimato di circa 800 rimpatri entro fine anno, cifra che appare contenuta rispetto ai oltre 25.000 sbarchi registrati dall’inizio del 2025.
Reazioni e contesto politico
Il ministro francese dell’Interno, Bruno Retailleau, ha sottolineato su X (ex Twitter) che il nuovo accordo introduce “un dispositivo sperimentale il cui obiettivo è chiaro: spezzare le filiere di trafficanti di uomini”. Retailleau ha definito l’intesa come una “prima tappa” in una sfida che richiede la mobilitazione di tutta l’Unione Europea, ringraziando il commissario Magnus Brunner per il sostegno. La Francia conferma così la sua determinazione a fermare i flussi migratori irregolari e a salvare vite in mare.
Il contesto britannico resta teso, tra le proteste contro gli hotel che ospitano richiedenti asilo e le pressioni politiche dell’ex leader di Reform UK, Nigel Farage, che ha chiesto maggior trasparenza sulla nazionalità e status migratorio degli indagati in crimini sessuali, spingendo la ministra Cooper a promettere modifiche regolamentari in senso più trasparente.
L’accordo GB-Francia si inserisce in uno scenario europeo di crescente attenzione alle migrazioni irregolari e alle politiche di controllo ai confini, con un forte coinvolgimento delle istituzioni e degli Stati membri per gestire il fenomeno in modo coordinato.






