Roma, 23 ottobre 2025 – In un duro messaggio pubblicato su Telegram, Dmitry Medvedev, vicepresidente del Consiglio di Sicurezza della Federazione Russa, ha definito gli Stati Uniti come “gli avversari” della Russia, accusando il presidente Donald Trump, di essersi “imbarcato sul sentiero di guerra contro la Russia”. Le parole di Medvedev rilanciano le tensioni tra Mosca e Washington, in un clima internazionale già segnato da numerose controversie geopolitiche.
Le accuse di Medvedev contro Trump e gli Stati Uniti
Medvedev, figura di spicco della politica russa e già presidente della Federazione Russa dal 2008 al 2012, ha sottolineato che Trump, nonostante l’immagine di “pacificatore” che talvolta gli viene attribuita, ha ormai abbandonato ogni ambiguità e si è allineato con una politica aggressiva nei confronti della Russia. Nel suo post su Telegram, Medvedev afferma che le recenti decisioni di Washington, probabilmente influenzate da pressioni del Congresso statunitense, rappresentano un “atto di guerra” contro Mosca.
Mosca: “Le sanzioni Usa non ci colpiscono, sono misure controproducenti”
Oltre a Medvedev, anche altre figure di spicco del Cremlino hanno parlato delle ingerenze degli Stati Uniti. La portavoce del ministero degli Esteri russo, Maria Zakharova, ha dichiarato che la Russia non prevede particolari difficoltà derivanti dalle restrizioni statunitensi e sottolinea un consolidato processo di immunizzazione del paese contro le misure restrittive occidentali.
Mosca respinge le sanzioni: “Sono controproducenti”
Secondo quanto riportato dall’agenzia Tass, il ministero degli Esteri russo definisce le sanzioni statunitensi non solo inefficaci, ma addirittura controproducenti. Zakharova ha ribadito che la Russia continuerà con sicurezza a sviluppare il proprio potenziale economico e politico, non lasciandosi frenare dalle iniziative di Washington.
Questa posizione si inserisce in un quadro geopolitico caratterizzato da crescenti tensioni tra la Russia e l’Occidente, con l’Europa descritta da Mosca come “sulla via della escalation” e con un rischio elevato di scontri, come sottolineato dal vice ministro degli Esteri russo Alexander Grushko. Le accuse di sconfinamenti di droni e jet russi in territorio europeo hanno alimentato un clima di sospetto e allerta, che vede Mosca rispondere con fermezza alle critiche internazionali.
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