L’Unione Europea torna a fare appelli a Israele per una distensione degli animi in Medio Oriente: “Basta violenze in Cisgiordania”
L’Unione Europea rivolge un forte appello a Israele affinché adotti misure concrete per prevenire la violenza dei coloni contro i palestinesi nella Cisgiordania occupata e garantisca che gli autori di tali atti siano chiamati a rispondere delle loro azioni. La nota ufficiale, diffusa dal portavoce UE per gli affari esteri e la politica di sicurezza, Anouar El Anouni, sottolinea l’urgenza di ridurre le tensioni in una regione in rapido peggioramento.
L’allarme dell’UE sulla crescente violenza in Cisgiordania
Negli ultimi giorni, infatti, si è registrato un marcato aumento di violenza dei coloni, intimidazioni e distruzioni di case e proprietà palestinesi, culminato nell’uccisione di tre palestinesi a Kafr Malik. “Tutto questo deve finire”, ammonisce El Anouni. L’Unione ribadisce che gli insediamenti israeliani sono illegali secondo il diritto internazionale e rappresentano un serio ostacolo alla pace.
Il contesto attuale è segnato da un’escalation di tensioni che richiama periodi particolarmente drammatici del conflitto israelo-palestinese, con i governi israeliani che continuano a sostenere la costruzione e l’espansione degli insediamenti, nonostante le condanne internazionali. La situazione si inserisce in un quadro più ampio di crisi umanitaria e politica che interessa non solo la Cisgiordania, ma anche la Striscia di Gaza.
Il ruolo dell’Unione Europea e gli appelli alla moderazione
L’Alto rappresentante UE per la politica estera, Josep Borrell, ha più volte sollecitato i leader di Israele e Palestina a ridurre le tensioni e astenersi da azioni che possano aggravare l’instabilità. L’Unione Europea continua a essere uno dei principali donatori dell’Autorità palestinese e dell’UNRWA, impegnandosi nel sostegno umanitario e politico. Tuttavia, Bruxelles esprime preoccupazione per la mancanza di un dialogo costruttivo tra le parti, cosa che ostacola ogni prospettiva di pace.






