Maurizio Landini, segretario generale della CGIL, ha ribadito oggi con fermezza la posizione del sindacato italiano, che si allinea con la richiesta del sindacato mondiale di riconoscimento dello Stato palestinese.
La richiesta di Landini sulla Palestina: pace e diritti al centro
Durante l’assemblea della CGIL Sicilia svoltasi ad Aci Castello, Landini ha reso noto che il sindacato mondiale ha indirizzato una lettera a tutti i parlamenti e ai presidenti dei consigli, incluso quello italiano, nella quale si chiede esplicitamente il riconoscimento dello Stato palestinese. Inoltre, viene richiesto di bloccare l’invio di armi e la stipula di accordi commerciali legati ai conflitti in corso.
“Non è il momento di spendere per le armi ma per i diritti e la qualità della vita delle persone”, ha dichiarato Landini, sottolineando l’importanza di fermare la corsa al riarmo, tema centrale nel discorso tenuto a margine dell’evento dedicato a economia, lavoro, sviluppo del Mezzogiorno e pace.
La posizione della CGIL nella crisi internazionale
La Confederazione Generale Italiana del Lavoro, con oltre 5 milioni di iscritti, continua a rappresentare una voce influente nel panorama sindacale italiano, anche sul piano internazionale. Con Maurizio Landini alla guida dal 2019, la CGIL si impegna non solo nella tutela dei diritti dei lavoratori, ma anche nel promuovere iniziative che mettano al centro la pace e la giustizia sociale.
Il richiamo a fermare gli invii di armi e a bloccare gli accordi commerciali connesse ai conflitti si inserisce in un quadro più ampio di mobilitazione per la protezione dei diritti umani e per una politica estera più responsabile, in linea con le richieste provenienti dalle organizzazioni sindacali mondiali.
Landini, già noto per le sue posizioni critiche sui temi del lavoro e della sicurezza sociale, riafferma così l’impegno della CGIL nel farsi portavoce non solo delle istanze dei lavoratori italiani, ma anche di quelle che riguardano la pace e il rispetto del diritto internazionale.





