Da Israele tornano a uonare accuse pesanti all’Iran e appelli al mondo contro il piano nucleare di Teheran: i dettagli
Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa’ar, ha rilanciato oggi accuse pesanti contro l’Iran, definendo il programma nucleare di Teheran una minaccia esistenziale per Israele e per la sicurezza globale. In un post pubblicato sul social media X, Sa’ar ha affermato che “Nulla è cambiato. L’Iran sta ingannando il mondo e sta semplicemente cercando di perdere tempo. Non ha alcuna intenzione di rinunciare al suo programma nucleare“.
La posizione di Israele sul programma nucleare iraniano
Il messaggio arriva in risposta a una dichiarazione dell’alto diplomatico iraniano Abbas Araghchi, che ha ribadito la ferma opposizione di Teheran a negoziati con gli Stati Uniti finché Israele continuerà gli attacchi contro l’Iran. La tensione tra i due Paesi rimane quindi altissima, con Israele che vede nel programma nucleare iraniano un pericolo diretto, mentre l’Iran rivendica il proprio diritto a sviluppare la tecnologia nucleare, negando però qualsiasi intenzione aggressiva.
Israele, Stato con una popolazione di circa 9,6 milioni di abitanti e una posizione strategica nel Medio Oriente, considera la sicurezza nazionale una priorità assoluta. Il Paese ha spesso denunciato le attività nucleari iraniane, sottolineando come queste rappresentino un rischio non solo regionale ma globale.
L’Iran: una repubblica islamica con una storia millenaria
L’Iran, ufficialmente Repubblica Islamica dell’Iran, è uno Stato dell’Asia occidentale, con una popolazione di circa 92 milioni di abitanti. Con una storia che risale a una delle più antiche civiltà del mondo, il Paese ha una struttura politica teocratica presidenziale, guidata dalla Guida Suprema Ali Khamenei e dal Presidente Masoud Pezeshkian.
Nonostante le pressioni internazionali, l’Iran continua a sostenere il proprio programma nucleare come legittima attività civile. La Repubblica islamica, con capitale Teheran, si trova in una posizione geopolitica cruciale e mantiene rapporti complessi sia con Israele che con le potenze occidentali, in particolare gli Stati Uniti.






