Secondo una fonte israeliana, Tel Aviv avrebbe dato il suo assenso a Doha per inviare soldi a Gaza durante un’eventuale tregua
Israele ha dato il suo via libera in linea di principio alla richiesta di Hamas affinché il Qatar possa trasferire risorse finanziarie destinate alla ricostruzione della Striscia di Gaza già durante l’eventuale tregua nel conflitto in corso. Lo riferisce il sito israeliano Ynet, sottolineando come questa intesa rappresenti per Hamas una garanzia significativa sulla serietà dell’intenzione di porre fine alla guerra e un messaggio fondamentale rivolto alla popolazione palestinese, segnalando che il conflitto potrebbe avvicinarsi a una conclusione.
Il ruolo di Doha e le condizioni di Israele
Tel Aviv ha, però, posto condizioni precise: non si dovrà fare affidamento esclusivamente sul Qatar per finanziare la ricostruzione della Striscia di Gaza, ma è necessario che anche altri Paesi contribuiscano a questo sforzo. L’obiettivo è evitare che l’intero onere finanziario ricada solo su Doha. Al momento, tuttavia, paesi chiave come Arabia Saudita ed Emirati Arabi Uniti si rifiutano di impegnarsi in tale contributo prima che Israele fornisca un chiaro impegno a porre fine alle ostilità.
Il nodo principale rimane il controllo del cosiddetto corridoio di Morag, elemento cruciale nelle trattative per la tregua e la gestione degli aiuti umanitari e ricostruttivi.
La situazione della Striscia di Gaza e il contesto attuale
La Striscia di Gaza è governata de facto da Hamas dal 2007, dopo la vittoria elettorale nel 2006 e lo scontro armato con Fatah. Il territorio è sottoposto a un severo blocco da parte di Israele e dell’Egitto, e resta al centro del conflitto israelo-palestinese, con ripetute escalation di violenza che hanno coinvolto civili e infrastrutture, aggravando la crisi umanitaria.
Hamas, considerata organizzazione terroristica da diversi paesi e istituzioni internazionali, mantiene una duplice natura di movimento politico e braccio armato. Il recente accordo sul trasferimento di fondi da parte di Doha in caso di cessate il fuoco evidenzia un passo importante nei negoziati, anche se le condizioni poste da Israele e la riluttanza di altri paesi arabi indicano che la situazione resta complessa e fragile.






