Dopo un lungo silenzio di quasi un anno, Maria Corina Machado, leader dell’opposizione venezuelana e vincitrice del Premio Nobel per la Pace 2025, è tornata in pubblico nella capitale norvegese. La sua presenza a Oslo, seppur tardiva rispetto alla cerimonia ufficiale già svolta, rappresenta un momento di grande rilievo per la politica venezuelana e internazionale.
Il ritorno pubblico di Maria Corina Machado a Oslo
Dopo essere arrivata a Oslo alcune ore prima del suo primo incontro ufficiale, Machado ha salutato i suoi sostenitori dal balcone del Grand Hotel. Successivamente, si è precipitata in strada, superando le barriere di sicurezza per stringere mani e abbracciare i presenti, trattenendosi con loro per venti minuti nonostante un’agenda fitta di impegni. Questo evento segna la sua prima apparizione pubblica dall’ultima volta, avvenuta lo scorso 9 gennaio a Caracas, durante una manifestazione di protesta contro il terzo mandato di Nicolás Maduro.
L’avventura di Maria Corina Machado per lasciare il Venezuela è stata complessa e pericolosa. Fonti anonime riferiscono che sarebbe fuggita via mare verso l’isola di Curaçao, da dove ha poi preso un volo per la Norvegia, anche se questa versione non è stata ufficialmente confermata. La leader dell’opposizione ha dichiarato in un audio diffuso dall’Istituto Nobel di essere grata a chi ha rischiato la vita per permetterle di arrivare a Oslo, sottolineando l’importanza simbolica e politica del riconoscimento per il popolo venezuelano.
La lotta di una leader in clandestinità
Machado è formalmente leader dell’opposizione dal 2023, dopo aver vinto le primarie con oltre il 90% dei voti. Politica di centrodestra, liberista e conservatrice, si è opposta con fermezza al regime autoritario di Maduro, denunciando brogli elettorali e violenze. Dopo essere stata brevemente arrestata nel gennaio 2025 e aver vissuto in clandestinità, la sua ultima dichiarazione pubblica risale a mesi fa, quando affermò di essere ancora in Venezuela ma nascosta.
Il Comitato norvegese del Nobel ha premiato Maria Corina Machado per il suo “instancabile lavoro nella promozione dei diritti democratici per il popolo venezuelano e per la sua lotta per una transizione giusta e pacifica dalla dittatura alla democrazia”. La sua presenza a Oslo, nonostante le difficoltà e i rischi personali, aumenta la visibilità internazionale della crisi venezuelana e della repressione del regime di Maduro, che continua a mantenere un controllo stringente sul paese.






