Caracas, 14 ottobre 2025 – Il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato un’importante iniziativa militare che coinvolge le popolazioni indigene del Sud America. Nel corso della Giornata della Resistenza Indigena, celebrata domenica a Caracas, Maduro ha ordinato la formazione di “brigate di milizie” composte da comunità indigene provenienti dall’intero continente, invitandole a recarsi in Venezuela per difendere il paese davanti a quella che ha definito una “minaccia” rappresentata dal dispiegamento militare Usa nel Mar dei Caraibi.
L’iniziativa di Maduro e il coinvolgimento delle popolazioni indigene
Nel suo discorso, il leader chavista ha reso noto di aver ricevuto numerose lettere da parte di popolazioni indigene disposte a combattere per la difesa della Repubblica bolivariana del Venezuela. Ha quindi incaricato il comandante in capo della Milizia bolivariana, Orlando Romero, di intensificare e accelerare l’espansione della milizia indigena in tutti i territori nazionali. A sottolineare il legame simbolico con le culture native, Maduro ha ricevuto dalla ministra dei Popoli Indigeni, Clara Vidal, un copricapo tradizionale che lo identifica come un capo indio venezuelano, definito dall’esponente di governo come “una delle armi silenziose che hanno sconfitto l’impero spagnolo”.
Questa mossa si inserisce in un contesto di crescente tensione tra Caracas e Washington. Gli Stati Uniti hanno rafforzato la loro presenza militare nei Caraibi, suscitando la reazione del governo Maduro, che denuncia una minaccia diretta alla sovranità nazionale. L’operazione di arruolamento delle brigate indigene rappresenta una strategia di rafforzamento interno, con un richiamo alle radici storiche e culturali del paese, e un tentativo di mobilitare un ampio fronte di resistenza popolare.
Il quadro geopolitico e le tensioni con gli Stati Uniti
Negli ultimi anni, il Venezuela è stato al centro di un confronto acceso con gli Stati Uniti, che accusano il governo di Maduro di narcotraffico e di violazioni dei diritti umani. La Casa Bianca ha aumentato la pressione militare e politica sul Paese, arrivando anche a offrire taglie per la cattura del presidente venezuelano. Nel frattempo, Maduro ha rinsaldato le alleanze con Mosca e Pechino, rafforzando la cooperazione strategica con questi paesi.
L’arruolamento delle milizie indigene si inserisce in questa cornice di conflitto, rappresentando sia una risposta simbolica che pratica alle minacce esterne, con la volontà di difendere il Venezuela attraverso un’unità che richiama valori ancestrali e una forte identità nazionale. Tale strategia, inoltre, sottolinea il ruolo centrale che le popolazioni indigene continuano a rivestire nella narrazione politica chavista, richiamando l’eredità storica e culturale di resistenza contro le dominazioni straniere.






