Caracas, 9 settembre 2025 – In un nuovo colpo di scena politico e culturale, il presidente venezuelano Nicolás Maduro ha annunciato l’anticipo delle festività natalizie al 1° ottobre, confermando una decisione ormai ricorrente che suscita ancora una volta dibattito nel Paese. L’annuncio è stato dato durante il consueto programma televisivo statale “Con Maduro +”, trasmesso da VTV.
Maduro anticipa il Natale al 1° ottobre: una pratica consolidata
“Applicheremo la formula degli altri anni, che ha funzionato molto bene per noi, per l’economia, per la cultura, per la gioia, per la felicità, e decreteremo che il Natale cominci in Venezuela il 1 ottobre, anche quest’anno”, ha dichiarato il leader chavista. L’anticipo delle celebrazioni natalizie non è una novità: Maduro ha già adottato questa misura in diverse occasioni dal suo insediamento nel 2013, mentre lo scorso anno il Natale era stato anticipato al primo novembre. Tuttavia, quest’anno si tratta del debutto più anticipato di sempre.
Secondo il presidente, anticipare il Natale serve a “difendere il diritto alla felicità e alla gioia” della popolazione, in un momento di tensioni interne e pressioni esterne, soprattutto a causa del dispiegamento militare statunitense nel Mar dei Caraibi e della contestata rielezione di Maduro avvenuta il 28 luglio 2025. L’annuncio è arrivato poche ore dopo l’arresto di Edmundo González, principale avversario politico nelle ultime elezioni, aumentando la percezione di un clima politico teso.
Reazioni e significati sociali del Natale anticipato
La decisione ha provocato reazioni contrastanti. La Conferenza Episcopale venezuelana ha criticato duramente il decreto, sottolineando che “il modo e il tempo della celebrazione del Natale spettano all’autorità ecclesiastica” e che “non deve essere utilizzato per scopi propagandistici o politici particolari”. La Chiesa vede nel Natale un momento spirituale e comunitario, non un evento da strumentalizzare a fini governativi.
Nonostante ciò, l’anticipo del Natale si inserisce in una strategia politica ben precisa: durante il periodo natalizio si intensifica infatti la distribuzione di aiuti alimentari e provviste nei quartieri più poveri, un’iniziativa che il governo utilizza per alleviare la crescente crisi sociale ed economica del Venezuela. Tuttavia, resta da vedere se questa “generosità di Stato” basterà a placare il malcontento popolare, che si manifesta con proteste e contestazioni nei confronti di Maduro, il quale il prossimo 10 gennaio inizierà ufficialmente il suo terzo mandato consecutivo.
L’anticipazione del Natale, dunque, si conferma come un simbolo della complessità politica venezuelana, dove le festività diventano un mezzo per veicolare messaggi di potere e controllo sociale.






