Parigi, 25 luglio 2025 – La Francia riconoscerà lo Stato di Palestina all’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a New York di settembre. Lo storico annuncio fa seguito a quello della Spagna e proviene direttamente dai profili social del presidente francese Emmanuel Macron: “Fedele al suo impegno storico per una pace giusta e duratura in Medio Oriente, ho deciso che la Francia riconoscerà lo Stato di Palestina”.
La Francia di Macron riconosce la Palestina: la posizione della Germania
La Germania conferma invece la propria posizione sul riconoscimento dello Stato di Palestina, rimanendo ferma nel non seguire l’esempio della Francia. Il governo federale tedesco, come espresso in un comunicato ufficiale, sostiene che solo una soluzione negoziata tra israeliani e palestinesi possa garantire pace e sicurezza durature nella regione.
Il portavoce del governo tedesco, Stefan Kornelius, ha ribadito nel corso di un confronto con la stampa che Berlino non intende riconoscere uno Stato palestinese nel breve termine. La posizione tedesca si basa sulla convinzione che la pace in Medio Oriente possa essere raggiunta esclusivamente attraverso dialoghi e negoziati diretti tra le parti coinvolte, senza azioni unilaterali che possano complicare ulteriormente il quadro politico.
Il governo tedesco si è inoltre impegnato su vari fronti: in primo luogo, continuerà a fare pressioni per una tregua che permetta la liberazione degli ostaggi ancora detenuti da Hamas. In secondo luogo, Berlino chiede un miglioramento immediato della situazione umanitaria nella Striscia di Gaza, sottolineando la necessità che Israele fornisca assistenza urgente alla popolazione civile. Infine, il governo tedesco sollecita una definizione di una prospettiva politica sostenibile per Gaza e invita a evitare qualsiasi ulteriore passo verso l’annessione della Cisgiordania.
Questa linea d’azione è condivisa da Francia, Regno Unito e altri partner nella regione, nonostante le divergenze sull’opportunità e il momento più adatto per il riconoscimento dello Stato palestinese.
Le reazioni internazionali e il contesto regionale
L’annuncio di Parigi, con il presidente Emmanuel Macron che ha dichiarato che la Francia riconoscerà la Palestina nel corso dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite a settembre, ha suscitato reazioni contrastanti nel panorama internazionale.
In Italia, il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani ha sottolineato che il riconoscimento di uno Stato palestinese deve essere condizionato al riconoscimento contestuale dello Stato di Israele da parte palestinese. Tajani ha ribadito l’impegno italiano per la soluzione dei due Stati, auspicando un cessate il fuoco immediato e richiamando la necessità di porre fine alle sofferenze della popolazione civile nella Striscia di Gaza.
Dall’altro lato, i vertici israeliani hanno espresso una netta opposizione alla mossa francese. Il primo ministro Benjamin Netanyahu ha condannato la decisione, definendola una scelta che premia il terrorismo e rischia di favorire l’emergere di un nuovo rappresentante dell’Iran nella regione. Netanyahu ha affermato che i palestinesi non cercano uno Stato accanto a Israele, ma piuttosto uno Stato al posto di Israele.
Analogamente, il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha definito il riconoscimento come una resa al terrorismo, ritenendo che indebolisca Israele in un momento di crisi e minacci la sua sicurezza e il diritto storico alla Terra di Israele.
Nel mondo arabo, invece, la decisione francese è stata accolta positivamente. Il presidente dell’Autorità Nazionale Palestinese, Mahmūd Abbās (Abu Mazen), ha definito il riconoscimento della Francia una vittoria per la causa palestinese, esprimendo gratitudine anche all’Arabia Saudita per il suo ruolo nel sostenere la decisione di Parigi. I Paesi del Golfo, tra cui Arabia Saudita, Qatar e Kuwait, hanno accolto con favore l’annuncio francese, invitando altri Stati a seguire l’esempio.






