Parigi, 17 dicembre 2025 – Nel corso del consiglio dei ministri tenutosi all’Eliseo, Emmanuel Macron, presidente della Repubblica francese, ha lanciato un forte avvertimento riguardo all’accordo di libero scambio tra l’Unione Europea e il Mercosur, sottolineando che la Francia si opporrà in modo molto determinato qualora l’Ue decidesse di forzare l’approvazione del trattato. La dichiarazione è stata riportata dalla portavoce del governo francese, Maud Bregeon, al termine della riunione.
Macron: “Nessuna visibilità sulle condizioni chiave della Francia”
Macron ha ribadito che, nonostante i negoziati in corso, la Francia non ha ancora ottenuto una sufficiente chiarezza sulle tre condizioni indispensabili richieste dal governo francese per sostenere l’accordo con i Paesi del Mercosur, che include Argentina, Brasile, Paraguay, Uruguay e recentemente la Bolivia come membro a pieno titolo. Le preoccupazioni principali arrivano soprattutto dal settore agricolo francese, che si è mostrato fortemente contrario al trattato, temendo ripercussioni negative sul mercato interno.
Negli ultimi giorni, infatti, Parigi ha spinto per rinviare il voto dell’Ue sull’accordo al prossimo anno, auspicando maggiori garanzie per tutelare gli interessi degli agricoltori europei. La firma dell’intesa commerciale, originariamente prevista per il 20 dicembre in Brasile, rischia così di slittare a causa delle resistenze interne all’Unione.
L’Europa divisa sul Mercosur: Italia e altri Paesi sostengono la Francia
La posizione francese ha trovato sostegno anche in altri Stati membri. In particolare, l’Italia, guidata dalla premier Giorgia Meloni, si è allineata a Parigi nella richiesta di posticipare la votazione sul Mercosur. Questa convergenza si somma all’opposizione di paesi come Polonia, Ungheria, Austria e Irlanda, creando una minoranza di blocco sufficiente a fermare il voto in Consiglio.
Dall’altra parte, le nazioni favorevoli all’accordo – tra cui Germania, Spagna e alcuni Paesi nordici – sostengono che il trattato rappresenti un’opportunità strategica per l’Europa, offrendo un’alternativa ai mercati asiatici e riducendo la dipendenza da fornitori come la Cina. La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ha comunque ribadito l’importanza politica, diplomatica ed economica dell’intesa, auspicando una firma entro fine anno.
La questione rimane quindi aperta, con un confronto acceso tra protezionismo e apertura commerciale che tiene banco nel cuore dell’Unione Europea.






