BRASILIA, 03 GIU – Il presidente del Brasile ha criticato il governo di Tel Aviv per il suo vittimismo e ha sostenuto che le azioni militari non possono essere giustificate. Ha inoltre affermato che Israele dovrebbe trattare il popolo palestinese con umanità, sostenendo la creazione di uno Stato palestinese basato sui confini del 1967
Il presidente brasiliano Luiz Inácio Lula da Silva ha recentemente espresso una forte condanna delle operazioni militari israeliane nella Striscia di Gaza, definendo la situazione attuale un vero e proprio genocidio. Durante una conferenza stampa a Brasilia, Lula ha messo in evidenza la gravità della crisi umanitaria, sottolineando che la violenza contro i civili, in particolare donne e bambini, non può essere considerata una semplice guerra.
La condanna di Lula
“Quello che sta accadendo nella Striscia di Gaza non è una guerra, è un esercito che uccide innocenti”, ha dichiarato Lula, esortando Israele a smettere con il vittimismo e a riconoscere la realtà dei fatti. Ha anche richiamato la responsabilità della comunità internazionale nel non rimanere in silenzio di fronte a tali violazioni dei diritti umani. “Non si può, con la scusa di cercare qualcuno, uccidere donne e bambine”, ha aggiunto.
Tensioni crescenti
Le affermazioni di Lula giungono in un contesto di crescente tensione tra Israele e Hamas, il gruppo che controlla Gaza. Queste dichiarazioni sono state amplificate da un recente comunicato dell’Ambasciata israeliana in Brasile, che ha accusato diversi leader internazionali di credere a “menzogne” diffuse da Hamas. Lula ha risposto affermando che le immagini e i rapporti di violenze indiscriminate sono evidenti e devono essere affrontati con serietà.
Un appello all’umanità
Inoltre, Lula ha richiamato la memoria storica del popolo ebraico, sottolineando come il governo israeliano dovrebbe agire con maggiore umanità nei confronti dei palestinesi, piuttosto che trattarli come cittadini di seconda classe. “La sofferenza del popolo ebraico dovrebbe portare a una maggiore consapevolezza della sofferenza altrui”, ha affermato, evidenziando la necessità di una risoluzione pacifica del conflitto.
Il presidente del Brasile ha anche ribadito il supporto del suo governo per la creazione di uno Stato palestinese, basato sui confini del 1967, denunciando la continua violazione di tali accordi da parte di Israele. Questa posizione riflette una lunga tradizione di sostegno brasiliano ai diritti dei palestinesi, mettendo in luce la crescente frustrazione della comunità internazionale di fronte alla stagnazione nei negoziati di pace.






