Parigi, 19 ottobre 2025 – Il Museo del Louvre, custode di opere d’arte di inestimabile valore, è stato nel corso della storia teatro di furti che hanno segnato profondamente la memoria culturale mondiale; ultimo caso, la rapina di questa mattina. Ma quali sono i precedenti?
Tra i casi più celebri spicca senz’altro il furto della Gioconda, avvenuto nel 1911 per mano di Vincenzo Peruggia, decoratore italiano animato da un forte sentimento patriottico, che riteneva di dover restituire all’Italia un capolavoro erroneamente considerato trafugato da Napoleone. Successivamente, il Louvre è stato vittima anche del furto di un prezioso armatura rinascimentale nel 1983, recuperata solo nel 2021. Questi episodi riflettono le continue sfide nella protezione delle collezioni di uno dei musei più visitati al mondo.
Il furto della Gioconda: un gesto patriottico e controverso
Il 21 agosto 1911, in una giornata di chiusura al pubblico, Vincenzo Peruggia si nascose durante la notte all’interno del Louvre, dove aveva lavorato come decoratore, per poi sottrarre la Gioconda dalla Sala Carré. Indossando un camice bianco da operaio, Peruggia staccò con cura il dipinto dalla parete, rimosse vetro e cornice, e uscì dal museo con l’opera nascosta sotto il cappotto, passando inosservato. La sua azione, motivata da un forte senso di nazionalismo, si basava sull’idea di restituire all’Italia un’opera sottratta durante le spoliazioni napoleoniche, convinzione però infondata: la Gioconda era stata portata in Francia da Leonardo da Vinci stesso e faceva parte delle collezioni reali francesi già dal XVII secolo.
Dopo oltre due anni di latitanza con il dipinto nascosto in una cassa sotto il tavolo della propria abitazione, Peruggia tentò di vendere la Monna Lisa al collezionista fiorentino Alfredo Geri, che, incredulo, si rivolse a Giovanni Poggi, direttore degli Uffizi. L’incontro a Firenze nel dicembre 1913 portò all’arresto di Peruggia e alla restituzione dell’opera, che fu esposta per breve tempo in Italia prima di fare ritorno al Louvre.
Vincenzo Peruggia nacque nel 1881 a Dumenza, in provincia di Varese, e visse tra Italia e Francia, lavorando come decoratore e imbianchino. La sua vita fu segnata da difficoltà personali e da un forte attaccamento all’identità italiana, elementi che influenzarono la sua decisione di sottrarre il dipinto. Il suo gesto, seppur illegale, fu accolto con una certa simpatia popolare e giudicato con attenuanti dovute a una limitata capacità critica. Morì nel 1925, mantenendo fino alla fine la convinzione di aver agito per un ideale patriottico.
L’armatura rinascimentale trafugata e ritrovata dopo decenni
Quarant’anni dopo il celebre furto della Gioconda, nel maggio 1983, venne rubata dal Louvre una preziosa armatura rinascimentale decorata in oro e argento, realizzata probabilmente a Milano tra il 1560 e il 1580 e donata al museo dalla famiglia Rothschild nel 1922. Il furto rimase un mistero per decenni fino al 2021, quando l’armatura fu individuata durante un’asta di reperti antichi a Bordeaux grazie alla segnalazione di un esperto di antichità militari.
Le autorità francesi, consultando un database internazionale di opere d’arte rubate, confermarono l’identità dei reperti, che furono così recuperati e restituiti al museo parigino. Questo episodio evidenzia l’importanza della collaborazione internazionale nella lotta al traffico illecito di beni culturali e la complessità nella protezione di patrimoni storici così preziosi.
Il Louvre tra eredità napoleonica e sfide contemporanee
Le collezioni del Louvre portano con sé anche l’eredità controversa dei saccheggi dell’era napoleonica e dei conflitti europei, che continuano a sollevare dibattiti accesi sulle richieste di restituzione di opere d’arte da parte di vari paesi, Italia inclusa. Il furto della Gioconda e il recupero dell’armatura rinascimentale rappresentano capitoli emblematici della storia del museo, segnando un percorso che unisce passione artistica, identità nazionale e tutela del patrimonio culturale.
La fama della Gioconda, tra le opere più visitate e ammirate in assoluto, è stata alimentata anche da questi eventi drammatici, che ne hanno accresciuto il fascino e la leggenda.






