Vilnius, 15 ottobre 2025 – La Lituania si prepara a una significativa operazione di sicurezza sul proprio confine orientale con la Russia e la Bielorussia, nell’ambito di una strategia concordata nel 2024 con Lettonia ed Estonia per rafforzare la linea difensiva della frontiera orientale della NATO. Il progetto prevede il ripristino delle paludi bonificate in questa area, un intervento che coinvolgerà circa 40.000 ettari nella contea di Silute, al confine con l’exclave russa di Kaliningrad.
Il ripristino delle torbiere in Lituania
Secondo il Ministero dell’Ambiente di Vilnius, la Lituania investirà nel 2026 circa dieci milioni di euro per riportare allo stato naturale queste zone paludose. L’iniziativa si inserisce in un più ampio programma di sicurezza coordinato con i paesi baltici, che hanno adottato misure analoghe per mettere in sicurezza i propri confini con Russia e Bielorussia. Le paludi, oltre a costituire un efficace ostacolo naturale per le attrezzature militari pesanti, svolgeranno un ruolo importante nella lotta al riscaldamento globale grazie alle loro proprietà di assorbimento di anidride carbonica.
L’idea di utilizzare le zone umide come difesa è stata rafforzata da un incidente verificatosi durante esercitazioni militari in Lituania nel marzo scorso, quando un veicolo corazzato statunitense è rimasto bloccato in un’area paludosa, evidenziando l’impraticabilità di tali terreni per mezzi pesanti. Questa strategia, adottata anche da Finlandia e Polonia, mira a creare una barriera naturale che rallenti eventuali avanzate militari dalla Russia.
Aumento della spesa militare e rafforzamento della difesa aerea
Parallelamente, la Lituania ha annunciato che nel 2026 destinerà quasi 4,9 miliardi di euro alla difesa, pari al 5,38% del PIL, una cifra record che riflette gli impegni presi con gli alleati della NATO. I fondi serviranno non solo all’acquisto di armamenti, ma anche alla costruzione di opere di contromobilità lungo la frontiera orientale e allo sviluppo di infrastrutture per la sicurezza nazionale.
La ministra della Difesa, Dovile Sakaliene, ha sottolineato la necessità di passare da una missione di polizia aerea a una vera e propria difesa aerea, in risposta alle crescenti incursioni di droni e aerei russi nello spazio aereo dell’Alleanza. Questo rafforzamento include la neutralizzazione delle minacce aeree e la presenza continua della NATO in prima linea per contenere la Russia.
Questi sviluppi si inseriscono in un contesto di crescente tensione e campagne di intimidazione russe in Europa, in cui Mosca ha intensificato sabotaggi e incursioni aeree, aumentando la percezione di insicurezza nei paesi confinanti con il suo territorio.
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