Vilnius, 23 settembre 2025 – In un momento di crescente tensione internazionale, il ministro degli Esteri lituano Kęstutis Budrys ha lanciato un allarme molto netto da New York, dove si trova per partecipare a incontri diplomatici di alto livello. Rivolgendosi alla comunità internazionale, Budrys ha sottolineato che le recenti azioni della Russia dimostrano una palese incuria delle norme del diritto internazionale, e ha ribadito con fermezza la necessità di fermare Mosca senza indugi.
La posizione della Lituania sul comportamento di Mosca
Il ministro Budrys ha evidenziato come le provocazioni e l’escalation militare russa rappresentino un pericolo non solo per i Paesi al confine della NATO, ma per l’equilibrio globale. “Se non si interviene subito, la Russia ripeterà le sue azioni aggressive lungo tutto il perimetro alleato”, ha ammonito. A suo avviso, è cruciale che gli stati membri della comunità internazionale prendano consapevolezza della gravità della situazione e agiscano con determinazione per evitare che altre potenze nucleari seguano un analogo comportamento destabilizzante.
Budrys ha inoltre sottolineato che la risposta deve essere unitaria e decisa per scongiurare un’espansione del conflitto e mantenere la stabilità internazionale. La Lituania, paese di confine con la Russia e con la Bielorussia, ha da tempo richiesto alla NATO un rafforzamento delle capacità di difesa aerea, soprattutto dopo numerosi episodi di incursioni di droni russi nel proprio spazio aereo, come confermato recentemente dal ministro della Difesa lituano.
La riflessione sul conflitto in Medio Oriente
Sempre dalla Lituania, il presidente della Repubblica Gitanas Nausėda ha espresso una posizione chiara sul conflitto in Medio Oriente, in particolare sulla crisi di Gaza. Pur denunciando senza mezzi termini le azioni israeliane ritenute “inaccettabili”, Nausėda ha precisato che il riconoscimento forzato dello Stato palestinese non garantisce una pace duratura nella regione. Per il capo dello Stato lituano, la strada verso una soluzione pacifica passa attraverso la coesistenza di due Stati che si riconoscano reciprocamente e rispettino la propria sovranità.






