La Procura generale libica ha emesso un ordine di comparizione per Almasri: su di lui pendono accuse gravissime
La Procura generale della Libia ha formalmente avviato un procedimento penale nei confronti di Osama Najim Almasri, ex ufficiale del sistema di sicurezza penitenziaria, in relazione alle accuse contenute nel mandato di arresto emesso dalla Corte penale internazionale (CPI). Le imputazioni includono una serie di reati gravissimi, tra cui stupro, tortura, omicidio, trattamento inumano e detenzione arbitraria, tutti riconducibili a crimini contro l’umanità.
Procedimento penale e ordine di comparizione per Almasri
L’Ufficio della Procura generale della Libia ha comunicato tramite Facebook di aver emesso un ordine formale di comparizione per Almasri, sottolineando che il procedimento è stato avviato “secondo le norme della giurisdizione nazionale”. La Procura ha esaminato preliminarmente gli elementi del mandato della CPI, confrontandoli con i fatti trattati dai tribunali libici prima di richiedere la convocazione dell’ex ufficiale. Un interrogatorio preliminare si è svolto il 28 aprile 2025, durante il quale Almasri è stato informato delle accuse e le sue dichiarazioni sono state verbalizzate. Attualmente, l’accusa sta raccogliendo ulteriori prove e ha chiesto assistenza legale all’ufficio del Procuratore della Corte penale internazionale.
Il contesto internazionale e le tensioni politiche
A Roma, la gestione del caso Almasri ha provocato un terremoto politico. L’ex comandante libico, arrestato in Italia su mandato della CPI, è stato successivamente rilasciato per un errore procedurale e rimpatriato con un volo di Stato verso Tripoli, scatenando le critiche delle opposizioni e della stessa Corte.
Bongiorno valuta denuncia per divulgazione di atti riservati sul caso Almasri
Giulia Bongiorno, l’avvocato difensore dei quattro indagati nell’inchiesta – la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il sottosegretario Alfredo Mantovano, e i ministri Carlo Nordio e Matteo Piantedosi – starebbe valutando la possibilità di presentare una denuncia contro ignoti per divulgazione di atti coperti dal segreto istruttorio.
È quanto trapela da fonti di governo, dopo che sui media sono emerse oggi alcune comunicazioni tra funzionari del ministero della Giustizia relative al caso Almasri. Si tratta di documenti che, al momento, non sarebbero stati ancora resi disponibili alle parti interessate.
Il ruolo della Corte penale internazionale
Istituita nel 2002 con sede all’Aia, la Corte penale internazionale è il primo tribunale permanente dedicato a processare i crimini più gravi a livello globale: genocidio, crimini di guerra, crimini contro l’umanità e crimine di aggressione. La Corte ha competenza complementare rispetto agli ordinamenti nazionali e può intervenire solo quando gli Stati non sono in grado o non vogliono perseguire tali reati.
Attualmente, la CPI conduce 31 casi aperti e ha emesso mandati di arresto per figure di alto profilo, inclusi leader politici e militari. Tuttavia, la Corte non dispone di forze di polizia proprie e dipende dalla cooperazione degli Stati per l’esecuzione dei mandati. Nel caso di Almasri, la mancata estradizione e il successivo rilascio hanno evidenziato le difficoltà operative della Corte, alimentando al contempo le tensioni politiche in Italia e a livello internazionale.






