Un treno con a bordo 110 attivisti italiani è stato sfiorato da un massiccio raid russo nella notte tra il 4 e il 5 ottobre, mentre si trovava in viaggio da Kiev verso il confine polacco. Il convoglio trasportava i partecipanti della decima missione del Mean – Movimento Europeo di Azione Nonviolenta, che stavano rientrando da Kharkiv, dove avevano condotto una serie di incontri con la società civile locale.
Raid russo vicino a un treno con italiani a bordo a Leopoli
Dopo circa tre ore di viaggio, nell’area di Zhytomyr sono iniziati i bombardamenti russi, che sono proseguiti con esplosioni e colpi d’artiglieria nella zona di Leopoli, non lontano dal treno. Il convoglio, sul quale era presente anche una giornalista del Servizio Informazione Religiosa (Sir), ha poi ripreso il viaggio in direzione della Polonia, evitando così danni diretti. Alla missione partecipano 35 associazioni italiane, tra cui Azione Cattolica, Anci, MoVI, Masci, Agesci, Base Italia, Fondazione Gariwo, Piccoli Comuni del Welcome, Reti della Carità e Progetto Sud.
Tajani: “I passeggeri italiani stanno bene, grazie a Kiev per l’aiuto”
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani ha fornito delle rassicurazioni sulla sorte dei 110 pacifisti cristiani italiani che si trovavano a bordo del treno.
Tajani ha riferito di aver parlato con Francesco Scoppola, presidente dell’Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani (Agesci), spiegando che il gruppo ha superato senza conseguenze l’episodio ed è ora al sicuro in Polonia. “Sono entrati tutti in territorio polacco, stanno bene e sono già assistiti dall’Ambasciata d’Italia a Varsavia, da dove ripartiranno per Cracovia”, ha precisato il ministro in un messaggio pubblicato su X.
Nel suo intervento, Tajani ha espresso gratitudine nei confronti delle autorità ucraine che hanno fornito assistenza ai cittadini italiani, definendo gli ucraini “un popolo eroico, amico dell’Italia”. Ha poi ribadito che il nostro Paese continuerà a sostenere Kiev e a restare al fianco dell’Ucraina nel suo momento più difficile.
Contesto e reazioni dal fronte ucraino
L’ultimo attacco russo ha colpito duramente la regione di Leopoli, causando la morte di almeno quattro persone e il ferimento di altre quattro, secondo il Servizio di emergenza regionale. Numerosi edifici residenziali sono stati danneggiati e una parte della città è rimasta senza elettricità, con la sospensione dei trasporti pubblici. Le forze russe hanno utilizzato droni Shahed, missili da crociera Kalibr e missili aerobalistici Kinzhal, lanciati anche da caccia MiG-31.
Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha denunciato un “attacco combinato” con oltre 50 missili e circa 500 droni, che ha colpito diverse regioni del Paese, con un bilancio di cinque morti e dieci feriti. Ha inoltre esortato Stati Uniti e Unione Europea a intensificare la protezione militare e a costringere la Russia a cessare le ostilità.
Il portavoce del Mean, Marco Bentivogli, ha sottolineato che “l’Ucraina difende il mondo da 13200 giorni” e ha confermato l’impegno a sostenere la popolazione ucraina “fino a quando sarà necessario”. La missione Mean a Kharkiv ha visto anche la partecipazione del nunzio apostolico e di rappresentanti delle varie confessioni cristiane, che hanno officiato una preghiera al cimitero dei caduti per difendere la città.
Nel frattempo, la Polonia ha rafforzato la sorveglianza del proprio spazio aereo, facendo decollare jet per garantire la sicurezza nelle zone di confine, in risposta all’intensificarsi degli attacchi russi nelle regioni occidentali dell’Ucraina.






