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Lecornu: “Sospesa la riforma delle pensioni fino alle presidenziali, nessun aumento dell’età”

Il premier francese sospende la riforma pensionistica fino al 2028 per evitare la crisi di governo, accogliendo le richieste della sinistra e puntando a un nuovo dialogo politico

by Marco Andreoli
14 Ottobre 2025
Francia Lecornu

Francia Lecornu | Ansa - alanews

Parigi, 14 ottobre 2025 – In un momento cruciale per la politica francese, il primo ministro Sébastien Lecornu ha annunciato oggi all’Assemblée Nationale la sospensione della riforma delle pensioni, una mossa che mira a placare le tensioni politiche e a garantire la sopravvivenza del suo governo di fronte alla minaccia di mozioni di sfiducia. L’annuncio arriva in un clima di forte incertezza e conflitto istituzionale, con il Partito Socialista che ha posto come condizione essenziale per non votare contro l’esecutivo proprio la sospensione della riforma.

Lecornu annuncia la sospensione della riforma pensioni: nessun aumento fino al 2028

Durante il discorso di politica generale pronunciato oggi all’Assemblea Nazionale, Sébastien Lecornu ha dichiarato che proporrà al Parlamento la sospensione della riforma delle pensioni fin dalle prossime settimane, estendendo la misura fino alle elezioni presidenziali del 2028. In particolare, ha assicurato che non ci sarà alcun aumento dell’età pensionabile da ora fino a gennaio 2028, così come richiesto dal sindacato CFDT e dal Partito Socialista. La sospensione riguarderà anche l’incremento dei contributi necessari per ottenere una pensione a tasso pieno, congelando quindi le modifiche più controverse della riforma.

Tuttavia, Lecornu ha precisato che una sospensione fine a sé stessa sarebbe priva di senso e irresponsabile. “Questa sospensione deve riportare la fiducia necessaria per costruire nuove soluzioni,” ha detto il premier, sottolineando che la misura dovrà essere un’opportunità per migliorare il sistema pensionistico e non un semplice rinvio. Il primo ministro ha inoltre annunciato che il tema pensioni sarà centrale nella prossima campagna elettorale presidenziale, e che il mancato introito derivante dalla sospensione della riforma dovrà essere compensato con altri tagli alla spesa pubblica.

Questa decisione è stata accolta come una concessione significativa a sinistra, in particolare al Partito Socialista, il cui sostegno è cruciale per evitare la caduta del governo alle mozioni di sfiducia presentate dalle forze di opposizione di destra e sinistra, rispettivamente il Rassemblement National (RN) di Marine Le Pen e La France Insoumise (LFI) di Jean-Luc Mélenchon. Queste mozioni saranno esaminate giovedì mattina, ma senza il voto favorevole del PS non avranno alcuna possibilità di passare.

Il contesto politico ed economico: sfida tra stabilità e crisi

L’annuncio di Lecornu si inserisce in un contesto di forte instabilità politica ed economica in Francia, dove la crisi istituzionale e la litigiosità tra partiti rendono difficile governare. Il governo Lecornu 2 è già sotto pressione con due mozioni di sfiducia presentate da RN e LFI. La sopravvivenza dell’esecutivo dipende dal sostegno del Partito Socialista e degli ecologisti, che chiedono un dietrofront completo sulla riforma pensionistica.

Sul fronte economico, Lecornu ha illustrato un progetto di manovra finanziaria per il 2026 che prevede tagli per circa 30 miliardi di euro, inferiori rispetto ai 44 miliardi previsti dal governo precedente, combinando 17 miliardi di riduzioni della spesa e circa 14 miliardi derivanti da nuove misure fiscali. Tra queste, la proroga di un anno del contributo eccezionale sui redditi più alti, applicato da un anno ai redditi superiori a 250.000 euro per singoli e 500.000 euro per coppie, con un’aliquota minima del 20%. Inoltre, è prevista una nuova tassa sulle holding patrimoniali per contrastare le strategie di elusione fiscale.

Nonostante queste misure, l’Alto Consiglio delle finanze pubbliche ha espresso dubbi sull’ottimismo delle previsioni di crescita al 1% per il 2026, sottolineando che i tagli alla spesa potrebbero rallentare l’attività economica. Marine Le Pen ha subito attaccato la manovra definendola “terribilmente sbagliata”.

Sébastien Lecornu ha anche messo in guardia il Parlamento evidenziando che, in caso di mancato sostegno alle riforme, la Francia potrebbe essere avviata verso una crisi istituzionale grave, con lo scioglimento anticipato dell’Assemblea Nazionale diventato inevitabile. Ha invitato i suoi ministri e i deputati a mettere da parte “ego e divisioni” per superare insieme la crisi.

Verso un compromesso politico

Il nuovo governo Lecornu, che conta 34 ministri tra cui otto personalità tecniche provenienti dalla società civile, rappresenta un tentativo di rinnovamento e di risposta alla crisi politica che attraversa la Francia. Lecornu ha definito la sua missione quella di consegnare entro tre mesi un bilancio “serio e affidabile” utile per il paese, e ha assicurato che il governo agirà con il Parlamento e il Senato.

Il futuro della riforma pensionistica resta comunque incerto: il premier sta valutando una sospensione parziale fino al 2027 dell’aumento dell’età pensionabile da 62 a 64 anni, mentre il dibattito politico si concentra sull’estensione della sospensione anche all’innalzamento dei mesi di contribuzione per la pensione piena.

A sostegno di questa linea, il premio Nobel per l’economia Philippe Aghion ha recentemente chiesto di sospendere la riforma fino alle prossime elezioni presidenziali, sottolineando che ciò non significa cancellare la riforma, ma semplicemente fermare il tempo per permettere un dibattito più ampio.

In definitiva, la situazione politica francese appare ancora molto fluida, con Lecornu impegnato a tenere insieme una maggioranza frammentata e a trovare un equilibrio tra le esigenze di stabilità economica e le richieste sociali e politiche di una Francia profondamente divisa. Il voto previsto per giovedì sull’eventuale sfiducia sarà una tappa chiave per misurare la tenuta del governo e le prospettive di riforma nel prossimo futuro.

Tags: FranciaPensioneSébastien LecornuUltim'ora

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