Parigi, 8 ottobre 2025 – In un momento di profonda crisi politica per la Francia, il primo ministro dimissionario Sébastien Lecornu ha espresso la ferma volontà di presentare un bilancio nazionale entro la fine dell’anno. Al termine delle prime 24 ore di consultazioni con le forze politiche, Lecornu ha sottolineato come questa iniziativa rappresenti un segnale importante per il Paese e possa contribuire a escludere lo scioglimento anticipato dell’Assemblea nazionale.
Lecornu: “Bilancio entro il 31 dicembre, una priorità condivisa”
Dal cortile di Palazzo Matignon, Lecornu ha annunciato che nelle consultazioni con i rappresentanti di vari partiti – tra cui UDI, Repubblicani, Place Publique, MoDem, Horizon e Renaissance – emerge una volontà condivisa di finalizzare il bilancio per il 2026 entro il 31 dicembre. Il premier dimissionario ha aggiunto che questa prospettiva è essenziale per mantenere la stabilità politica e “salvaguardare l’immagine della Francia” in un momento delicato. Lecornu ha inoltre anticipato che riferirà al presidente Emmanuel Macron sulle soluzioni emerse, sottolineando che “oggi è in gioco l’immagine della Francia”.
Queste consultazioni si inseriscono in un quadro politico teso: il presidente Macron ha affidato a Lecornu il compito di condurre “negoziati finali” entro mercoledì per definire una piattaforma d’azione stabile. Nel frattempo, la ministra uscente Elisabeth Borne si è detta disponibile a sospendere temporaneamente la controversa riforma delle pensioni, una concessione richiesta da alcune forze politiche per facilitare l’accordo.
Lecornu: niente indennità per i ministri in carica solo poche ore
Il premier dimissionario francese Sébastien Lecornu ha chiarito che i membri dell’esecutivo annunciato domenica e durato fino a lunedì mattina non avranno diritto a nessuna indennità. “Chi è stato ministro per solo qualche ora non percepirà alcun compenso”, ha dichiarato Lecornu durante un breve punto stampa da Matignon.
Rassicurazioni sui conti pubblici
Lecornu ha sottolineato l’accordo sulla necessità di mantenere il deficit francese sotto il 5% nel 2026. “Tutti sono concordi nel dire che l’obiettivo di rientro del deficit va tenuto al di sotto del 5%, cioè tra il 4,7 e il 5%”, ha spiegato prima di incontrare il segretario socialista Olivier Faure per il proseguimento delle consultazioni.
Finora la Francia puntava a un rapporto deficit/Pil del 4,7% per il prossimo anno. La dichiarazione di Lecornu, arrivata a 24 ore dall’inizio delle consultazioni, mira principalmente a rassicurare i mercati e gli osservatori internazionali, in un momento di marcata incertezza politica per la seconda economia della zona euro.
Il presidente Emmanuel Macron ha dato a Lecornu tempo fino a stasera per trovare una soluzione alla crisi politica. “Se non verrà trovata una soluzione, mi assumerò le mie responsabilità”, ha avvertito il capo dello Stato, sottolineando l’urgenza della situazione.
Il Partito Socialista insiste su un premier di sinistra
Nel contesto delle consultazioni, il segretario del Partito Socialista, Olivier Faure, ha ribadito con fermezza la richiesta di nominare un primo ministro di sinistra, rifiutando qualsiasi ipotesi di alleanza anche minima con i macroniani, come proposto dall’ex premier Gabriel Attal. Prima dell’incontro con Lecornu, Faure ha dichiarato che il dibattito deve affrontare tutti i temi senza ambiguità e ha espresso cautela rispetto alla sospensione della riforma delle pensioni, definendola un possibile “specchio per le allodole”. La posizione del PS riflette le difficoltà nel trovare un accordo che possa garantire una maggioranza parlamentare stabile.
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