Parigi, 8 settembre 2025 – Nel corso della seduta odierna all’Assemblea Nazionale francese, la leader del Rassemblement National, Marine Le Pen, ha lanciato un appello forte e diretto al presidente Emmanuel Macron riguardo alla crisi politica in corso. In un intervento carico di accuse verso le passate gestioni governative, Le Pen ha affermato che lo scioglimento del Parlamento non è più un’opzione, bensì un obbligo per superare la stagnazione istituzionale del Paese.
Un governo sotto accusa e la richiesta di scioglimento parlamentare
Durante il suo discorso, Marine Le Pen ha puntato il dito contro “cinquant’anni di dispendiosa gestione della Francia”, sottolineando la responsabilità sia dei governi di destra che di sinistra nei problemi attuali. “Non potete piangere davanti alle telecamere le conseguenze dei danni che avete causato”, ha detto, criticando la pratica di mostrare i debiti e i deficit come un modo per ottenere la fiducia parlamentare. Rivolgendosi a Macron, Le Pen ha esortato a utilizzare lo strumento costituzionale dello scioglimento dell’Assemblea Nazionale, definendolo una leva indispensabile per sbloccare le situazioni di stallo politico e permettere alla democrazia di funzionare.
La leader del Rassemblement National ha inoltre dichiarato che qualora venissero indette elezioni anticipate, il suo partito accetterà il verdetto delle urne, impegnandosi a formare un governo con una maggioranza assoluta che possa attuare un programma di ripresa nazionale senza attendere le prossime elezioni presidenziali.
La crisi di governo e il ruolo di François Bayrou
La giornata è stata segnata anche dall’annuncio della sfiducia al premier François Bayrou, definito da Le Pen un “governo fantasma”. Il segretario del RN, Jordan Bardella, ha confermato l’intenzione del partito di sfiduciare Bayrou e ha rilanciato la richiesta di elezioni anticipate come soluzione alla crisi politica.
Nel frattempo, la posizione di Macron resta al centro del dibattito: secondo Le Pen, il presidente ha il dovere istituzionale di sciogliere il Parlamento per evitare il prolungarsi dell’impasse politica, sottolineando che tale decisione non rappresenta un capriccio ma una responsabilità verso la stabilità democratica della Francia.






