Mosca, 20 agosto 2025 – In una conferenza stampa tenutasi oggi a Mosca, il ministro degli Esteri russo Sergej Lavrov ha ribadito con fermezza che discutere di garanzie di sicurezza senza la partecipazione della Russia è inutile e destinato al fallimento. Secondo il ministro russo, tentare di risolvere le questioni di sicurezza collettiva escludendo Mosca è una “strada verso il nulla“, sottolineando che la Russia intende tutelare i propri interessi legittimi con determinazione.
Lavrov e la posizione russa sulle garanzie di sicurezza
Lavrov ha criticato le proposte occidentali, accusando l’Unione Europea di alimentare un’escalation aggressiva e di tentare goffamente di influenzare la posizione del presidente statunitense Donald Trump sulla crisi ucraina. Il capo della diplomazia russa ha chiarito che Mosca non si oppone a incontri bilaterali o trilaterali, ma che qualsiasi negoziato significativo sulla sicurezza deve includere la Russia.
Queste dichiarazioni arrivano nel contesto di una crescente attività diplomatica internazionale, con la Casa Bianca che sta pianificando un possibile vertice trilaterale tra Trump, Vladimir Putin e Volodymyr Zelensky, ipotizzato a Budapest sotto la mediazione del premier ungherese Viktor Orban. Nonostante la disponibilità di Mosca a partecipare, Zelensky ha già rifiutato la proposta di tenere l’incontro a Mosca, complicando ulteriormente le trattative.
La posizione di Lavrov sulle azioni dell’Unione Europea
Interpellato sulle misure diplomatiche adottate dall’Ue, Lavrov ha risposto: “Bisogna vederle prima di poterle valutare“. Tuttavia, ha sottolineato come finora la Russia abbia assistito a un’escalation della tensione internazionale, con tentativi di modificare la politica statunitense, soprattutto in riferimento all’amministrazione Trump e al presidente Usa in persona. Secondo il capo della diplomazia russa, tali tentativi sono stati evidenti durante la recente scorta europea al presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Washington, avvenuta lunedì di questa settimana.
Lavrov ha inoltre sottolineato che, da parte europea, non sono pervenute idee costruttive, restando invece una dinamica di scontro e pressione politica. La critica si inserisce in un contesto di rapporti internazionali tesi, dove il ministro russo rivendica una maggiore attenzione al rispetto del diritto internazionale e alla necessità di un dialogo basato su principi condivisi.
Putin sente la Turchia per i negoziati con l’Ucraina
Nel frattempo il presidente russo Vladimir Putin ha avuto oggi un colloquio telefonico con il suo omologo turco, Recep Tayyip Erdoğan, durante il quale hanno discusso della situazione relativa ai negoziati sull’Ucraina. Lo ha reso noto il Cremlino, sottolineando che Putin ha espresso soddisfazione per l’assistenza fornita dalla Turchia nell’organizzazione e nello svolgimento delle trattative finora tenutesi a Istanbul.
La Turchia, guidata da Erdoğan, sta svolgendo un ruolo chiave come mediatore nelle trattative tra Russia e Ucraina.






