Algeri, 12 novembre 2025 – Il presidente algerino Abdelmadjid Tebboune ha concesso la grazia a Boualem Sansal, scrittore franco-algerino noto per le sue critiche verso il regime algerino e l’islamismo radicale. La decisione arriva in risposta a una richiesta del presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, che aveva sollecitato la liberazione di Sansal per ragioni umanitarie, sottolineando le condizioni di salute precarie dello scrittore e la sua età avanzata.

La vicenda di Boualem Sansal
Boualem Sansal, 75 anni, è stato arrestato il 16 novembre 2024 al suo arrivo ad Algeri con l’accusa di “attentato all’unità nazionale”, un reato equiparato a terrorismo secondo l’articolo 87 bis del codice penale algerino. La sua detenzione è stata ampiamente criticata a livello internazionale, poiché è considerata una misura repressiva nei confronti delle sue opinioni e della sua attività letteraria e politica. Nel marzo 2025, Sansal è stato condannato in appello a cinque anni di carcere e a una multa di 500.000 dinari algerini. La sua situazione ha suscitato mobilitazioni internazionali, con appelli da parte di intellettuali, premi Nobel e organizzazioni per la difesa della libertà di espressione.
Un simbolo della libertà di espressione sotto pressione
Noto come il “Voltaire algerino”, Boualem Sansal ha costruito la sua carriera denunciando la deriva autoritaria del regime algerino e le minacce poste dall’islamismo fondamentalista. Le sue opere, tra cui “Il giuramento dei barbari” e “2084: la fine del mondo”, sono state tradotte anche in italiano e rappresentano una critica profonda alle dinamiche politiche e sociali del mondo arabo e mediterraneo. La sua detenzione ha acceso un dibattito internazionale sul rispetto dei diritti umani in Algeria e sulla necessità di proteggere la libertà di espressione come patrimonio fondamentale.
In seguito alla concessione della grazia, la presidenza algerina ha annunciato che Sansal sarà trasferito in Germania dove potrà ricevere le cure mediche necessarie. La decisione segna un importante passo in termini di relazioni diplomatiche tra Algeria e Germania, e rappresenta una risposta diretta alle pressioni della comunità internazionale per la tutela dei diritti civili e politici.






