Durante la cerimonia funebre dedicata a Charlie Kirk, Erika Kirk ha ricordato il marito con parole intrise di dolore ma anche di amore. La vedova ha raccontato di aver visto il corpo di Charlie il pomeriggio del 10 settembre in ospedale: non c’erano segni di agonia o paura, ma soltanto la ferita che gli aveva tolto la vita. Ha descritto quel momento come un dolore mai conosciuto prima, confessando di aver notato persino un capello grigio di cui non gli aveva mai parlato: “Scusa baby, te lo dico adesso”, ha detto tra le lacrime.
Dalla tragedia alla “rinascita”
Parlando alla folla commossa, Erika Kirk ha sottolineato come dopo l’assassinio del marito non siano scoppiate violenze, rivolte o ribellioni. Al contrario, ha spiegato, è emersa una “rinascita”, ciò che Charlie aveva sempre sperato di vedere nel Paese.
Erika Kirk: “Eravamo una squadra”
La vedova ha voluto ricordare il marito anche come compagno di vita. Ha detto che, pur essendo morto troppo presto, Charlie era pronto ad affrontare anche questo momento e non ha lasciato rimpianti. Ha definito il loro matrimonio la più grande benedizione ricevuta, raccontando che ogni sabato riceveva da lui una lettera conclusa con la frase: “Fammi sapere cosa posso fare di più come marito”. Rivolta agli uomini presenti, ha lanciato l’appello a seguire l’esempio di Charlie, amando le proprie famiglie e guidandole spiritualmente. Alle donne ha invece chiesto di essere “virtuose”, custodi del loro ruolo nella società.
Il perdono al killer
In uno dei momenti più toccanti, Erika Kirk ha dichiarato di perdonare il giovane che ha tolto la vita al marito. Ha spiegato che Charlie aveva sempre voluto salvare i ragazzi, compreso quello che lo ha ucciso, e che l’odio non può trovare risposta in altro odio.
La missione di Kirk continua
Erika ha inoltre annunciato di assumere la guida di Turning Point USA, l’organizzazione fondata dal marito, come nuova amministratrice delegata. Ha promesso che continueranno gli eventi nei college e che nessun atto di violenza fermerà la difesa del Primo Emendamento. Rivolgendosi direttamente a Charlie, ha promesso: “Ti renderò orgoglioso”.
Il ricordo di Donald Trump
Dal palco dei funerali, Donald Trump ha definito Charlie Kirk “un grande eroe americano”, un uomo che amava l’America ed era amato dall’America stessa. Secondo l’ex presidente, la storia lo ricorderà come un martire della libertà. Ha parlato di una “perdita monumentale” e ha descritto l’assassino come un “mostro radicalizzato”. Trump ha preso la parola per quasi 40 minuti, accolto da applausi e dalle note di God Bless The USA cantata da Lee Greenwood, e al termine della cerimonia ha abbracciato commosso Erika Kirk.
Le parole di Marco Rubio
Anche il segretario di Stato Marco Rubio ha reso omaggio all’amico, definendo l’omicidio di Charlie un vero e proprio “assassinio politico”. Nel suo intervento allo stadio di Glendale, Rubio ha detto che la morte di Kirk non è solo una tragedia pubblica, ma anche una perdita personale, paragonabile a quella di un familiare.
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