Los Angeles, 11 giugno 2025 – Bass ha denunciato che, nelle ultime 24 ore, l’Immigration and Customs Enforcement (ICE) ha effettuato cinque raid per arrestare immigrati a Los Angeles
La sindaca di Los Angeles, Karen Bass, ha lanciato un duro affondo contro l’amministrazione del presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, accusandolo di utilizzare la città come un vero e proprio “esperimento” per testare i limiti della violazione della legge federale. L’intervista rilasciata a un gruppo di testate, tra cui La Repubblica, ha messo in luce una situazione di crescente tensione in città, aggravata dalle recenti operazioni di polizia e dal dispiegamento di truppe militari.
Raid dell’ICE e clima di terrore a Los Angeles
Bass ha denunciato che, nelle ultime 24 ore, l’Immigration and Customs Enforcement (ICE) ha effettuato cinque raid per arrestare immigrati a Los Angeles, compreso uno proprio davanti alla scuola frequentata dal nipote della sindaca. “Stanno provocando caos e terrore senza motivo”, ha affermato, raccontando le storie di famiglie colpite dalle retate, come quella di una madre originaria del Guatemala che da giorni cerca marito e figlio arrestati in un magazzino, o di una figlia che ha visto il padre portato via in manette senza possibilità di comunicare con un avvocato, una violazione legale grave secondo la Bass. Inoltre, ha sottolineato che molti degli arrestati non sono clandestini, bensì persone che si recavano agli uffici ICE per completare pratiche burocratiche, ma che ora rischiano di diventare illegali e deportabili proprio a causa di queste azioni.
Critiche al dispiegamento militare e alla gestione delle proteste
La sindaca di Los Angeles ha anche puntato il dito contro il dispiegamento di oltre 2.700 tra soldati della Guardia Nazionale e Marines inviati da Trump: “Solo 300 sono effettivamente impiegati per la sorveglianza di edifici federali, mentre gli altri sono inattivi in caserma. A cosa serve aggiungere 700 marines a questi militari già inutili?”. Bass ha descritto le proteste in città come “in larga parte pacifiche”, ma ha ammesso che, in caso di escalation, non esclude un coprifuoco notturno nel centro di Los Angeles.
La tensione nella seconda città più grande degli Stati Uniti si inserisce in un contesto nazionale di crescenti contrasti tra l’amministrazione Trump e le autorità locali, con il governatore della California, Gavin Newsom, che ha definito il massiccio schieramento militare “irresponsabile e illegale”, annunciando anche una causa contro il presidente per violazione della sovranità statale.
Karen Bass, prima donna e prima afroamericana a ricoprire la carica di sindaca di Los Angeles, continua a rappresentare una voce critica contro le politiche migratorie e di sicurezza di Trump, denunciando come la città venga utilizzata come banco di prova per una strategia federale che rischia di minare le libertà civili e di generare un clima di paura e incertezza.