L’Europa è “sulla via della escalation” contro la Russia, con “rischi molto alti “ di scontro armato. A dirlo è Alexander Grushko, vice ministro degli Esteri russo, che denuncia il crescente sostegno militare europeo a Kiev e l’aumento delle esercitazioni “aggressive” della NATO lungo il fianco est, affermando che la situazione potrebbe degenerare rapidamente.
Russia, cresce la tensione: rischio di escalation con l’Europa
Secondo Grushko, riportato dall’agenzia Tass, la via dell’escalation è confermata dalla crescente assistenza militare che i Paesi occidentali forniscono all’Ucraina e dall’incremento delle esercitazioni militari della NATO nei Paesi dell’Est Europa. Queste esercitazioni, spiega il vice ministro russo, stanno diventando “sempre più aggressive”, includendo scenari di operazioni offensive di sbarco, un aumento delle attività di ricognizione e una maggiore enfasi sulla componente nucleare. “Bombardieri strategici statunitensi volano lungo i nostri confini”, ha aggiunto Grushko, sottolineando il clima di forte tensione.
Nei fatti, l’alleanza atlantica, sotto pressione e impegnata a rispondere alle provocazioni russe, ha ribadito più volte il suo impegno a difendere i Paesi membri, pur cercando di evitare escalation incontrollate. Incidenti recenti come il sorvolo dello spazio aereo estone da parte di velivoli russi e la presenza di droni sospetti nei cieli europei hanno aumentato la tensione, ma la NATO ha chiarito che ogni risposta sarà valutata attentamente in base alle circostanze e alle minacce reali.
Tra dialogo e provocazioni: il difficile equilibrio tra NATO e Mosca
Il confronto diplomatico tra NATO e Russia resta complicato. A gennaio 2025, durante il Consiglio NATO a Bruxelles, il segretario generale Jens Stoltenberg ha sottolineato la necessità di proseguire il dialogo, nonostante le posizioni profondamente divergenti sulle questioni di sicurezza. Mosca continua a chiedere garanzie legali per fermare l’espansione della NATO e il rafforzamento militare al confine orientale, richieste respinte con fermezza dagli alleati, che difendono il diritto di ogni Paese a scegliere le proprie alleanze.
Le esercitazioni militari, come la vasta “Trident Juncture” in Norvegia, rappresentano un chiaro segnale della preparazione della NATO a difendere i propri membri e a scoraggiare eventuali minacce, mentre Mosca risponde con lanci missilistici in acque internazionali e un aumento delle attività militari nell’Artico. Questo clima di guerra di nervi evidenzia le difficoltà nel prevenire un’escalation, con entrambe le parti impegnate in una complessa partita strategica che tiene alta l’attenzione internazionale.






