Chi siamo
Redazione
venerdì 5 Dicembre 2025
  • Login
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Sport
    • Calcio
  • Spettacoli
  • Salute
  • Tecnologia
  • Cultura
  • Ambiente
  • Video
No Result
View All Result
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Sport
    • Calcio
  • Spettacoli
  • Salute
  • Tecnologia
  • Cultura
  • Ambiente
  • Video
No Result
View All Result
  • Login
No Result
View All Result
Home Esteri

La conquista di Al-Fashir da parte delle RSF ridisegna il futuro politico del Sudan

La conquista di El-Fasher da parte delle RSF segna la crisi del governo centrale sudanese, ridefinendo equilibri politici, economici e militari con forti ripercussioni regionali

by Marco Andreoli
7 Novembre 2025
La conquista di Al-Fashir da parte delle RSF ridisegna il futuro politico del Sudan

La conquista di Al-Fashir da parte delle Forze di supporto rapido (RSF) rappresenta un punto di svolta cruciale nel conflitto sudanese, iniziato nell’aprile 2023. Questa città, storicamente cuore amministrativo e simbolico del Darfur settentrionale, è diventata il fulcro di una trasformazione politica e militare che sta rimodellando la geografia del potere in Sudan, con implicazioni che trascendono il semplice controllo territoriale.

La presa di Al-Fashir e la nuova geografia del potere in Darfur

Per oltre un secolo, Al-Fashir è stata la capitale del Darfur settentrionale e un simbolo della presenza statale nel territorio. La conquista da parte delle RSF, guidate da Mohammed Hamdan Dagalo (Hemedti), segna il definitivo crollo dell’influenza di Khartoum nella regione e l’avvio di una “decentralizzazione forzata”, in cui nuove centri di potere si affermano al di fuori del controllo del governo centrale.

Strategicamente posizionata lungo rotte commerciali e di contrabbando che si estendono verso Libia, Ciad e Niger, El-Fasher è diventata il nodo cruciale di un’economia di guerra alimentata dal traffico di armi, combustibile, oro e combattenti. Un rapporto del 2025 intitolato Il commercio a lunga distanza del Darfur: l’impatto della guerra e l’embargo commerciale delle RSF sottolinea come queste vie, un tempo semplici rotte commerciali, siano ora arterie vitali per il sostentamento militare e politico delle RSF, che monopolizzano il commercio regionale soffocando i rivali.

La frammentazione dello Stato e la crisi del governo centralizzato

La presa di Al-Fashir sancisce simbolicamente la fine del modello di governo centralizzato sudanese, evidenziando una spaccatura ormai insanabile tra l’esercito regolare, che mantiene il controllo delle regioni centrali e orientali, e le RSF che dominano il Darfur e le aree occidentali. Il Sudan si è trasformato in uno Stato di fatto diviso, con due poteri paralleli che convivono in un equilibrio precario: l’esercito, ancora custode nominale della legittimità statale, e le RSF, che fondano la propria autorità sulla forza armata e sul controllo delle risorse.

Questa divisione riflette una storica marginalizzazione delle regioni occidentali, in particolare del Darfur, da sempre considerate periferie economiche e politiche dallo Stato centrale. Secondo lo studioso Alex de Waal, il Darfur è stato trattato come una semplice zona di estrazione, con investimenti pubblici e infrastrutturali quasi inesistenti, favorendo così un terreno fertile per la crisi attuale.

Il conflitto ha inoltre alterato profondamente la struttura sociale: le milizie armate, sostenute da risorse finanziarie e armi, hanno soppiantato gli anziani tribali come arbitri delle controversie, contribuendo a un deterioramento dell’ordine sociale tradizionale e a un’escalation di violenze che non sono più incidenti ma parte integrante della strategia di controllo.

Il ruolo dell’identità araba e la trasformazione del potere tribale

La guerra in Darfur ha assunto anche una dimensione identitaria, trasformando il concetto di arabismo da identità culturale unificante a linea di frattura interna. Le tribù arabe come i Rizeigat, e in particolare il clan Mahameed di Hemedti, si trovano ora in una posizione ambivalente: da un lato, sono parte integrante delle RSF e dall’altro, sono marginalizzate dal governo centrale che tradizionalmente monopolizzava l’identità araba.

L’espansione delle RSF ha politicizzato e militarizzato questa identità, rendendola un’arma di mobilitazione e di affermazione territoriale. Tuttavia, il potere si sta progressivamente svincolando dalla semplice appartenenza tribale, trasformandosi in un progetto economico-militare che mira a diventare autorità di fatto attraverso il controllo delle rotte commerciali, delle miniere d’oro e delle reti di contrabbando.

Influenze regionali e dinamiche geopolitiche

La trasformazione del Darfur in un centro economico-militare ha attirato l’interesse di molte potenze regionali e internazionali. Gli Emirati Arabi Uniti, tramite società con base a Dubai, si sono affermati come attori chiave nella gestione delle esportazioni di oro sudanese, che costituiscono una fonte primaria di finanziamento per le RSF in cambio di armi e supporto logistico. Un recente studio di Chatham House evidenzia come l’oro sudanese sia diventato una vera e propria valuta di potere nel contesto regionale.

L’Egitto, invece, vede nella crescente influenza delle RSF una minaccia diretta alla propria sicurezza nazionale e agli accordi sulle risorse idriche del Nilo. Per questo motivo, Il Cairo continua a sostenere l’esercito sudanese, impegnandosi a evitare che il collasso del Sudan possa destabilizzare ulteriormente la regione.

La Russia, dopo la crisi del Gruppo Wagner, ha ridefinito il suo approccio, consolidando legami formali con il governo di Khartoum e mantenendo un interesse strategico nel Mar Rosso tramite accordi minerari e militari. Anche la Turchia ha rafforzato la sua alleanza con il governo di Burhan, vedendo nel Sudan una porta d’accesso strategica per espandere la propria influenza economica e politica in Africa e nel Mar Rosso. Documenti trapelati nel 2025 hanno rivelato la fornitura di droni da parte dell’azienda Baykar all’esercito sudanese, probabilmente in cambio di concessioni minerarie e accesso a porti strategici.

L’economia di guerra: oro, contrabbando e rotte strategiche

La guerra sudanese si configura sempre più come una lotta per il controllo delle risorse naturali e delle rotte commerciali. Le miniere d’oro del Darfur e del Kordofan sono diventate leve chiave per l’autonomia finanziaria delle RSF, alimentando il conflitto e consentendo alle milizie di mantenere un potere indipendente dallo Stato centrale. L’oro sudanese, contrabbandato verso mercati internazionali attraverso Libia, Ciad e Niger, è oggi uno strumento di influenza geopolitica che supera i confini nazionali.

Il controllo di queste risorse e delle vie transfrontaliere non è solo un obiettivo militare, ma un mezzo per plasmare il futuro politico del Sudan, segnando una nuova fase in cui le dinamiche di potere sono sempre più legate a interessi materiali e influenze straniere.

Prospettive future: possibili scenari per il Sudan

Alla luce di queste trasformazioni, il Sudan si trova di fronte a tre possibili sviluppi futuri:

  • La frammentazione definitiva, con il paese diviso in aree autonome controllate rispettivamente dall’esercito e dalle RSF, ciascuna con propri sistemi economici e relazioni internazionali, lasciando il Sudan unito solo sulla carta.
  • Un’escalation del conflitto, con le RSF che potrebbero tentare di espandersi verso est o tentare nuove offensive su Khartoum, rischiando di coinvolgere ulteriori attori regionali in una guerra per procura.
  • Una frammentazione gestita, attraverso negoziati regionali che consolidano il controllo delle fazioni in conflitto senza risolvere realmente le cause della guerra.

In ogni caso, i fattori determinanti rimangono immutati: il controllo dell’oro, delle rotte commerciali e delle alleanze regionali continuerà a plasmare il destino del Sudan, mentre il potere statale si ridefinisce sul terreno di una guerra che non è più solo interna, ma un nodo cruciale della geopolitica africana e globale.

Tags: DarfurSudan

Related Posts

Sudan, Rsf annunciano tregua unilaterale: l’esercito regolare respinge la proposta Usa
Esteri

Sudan, RSF puntano al Kordofan: rischio di un Paese diviso in 2

2 Dicembre 2025
Sudan, Rsf annunciano tregua unilaterale: l’esercito regolare respinge la proposta Usa
Esteri

Sudan, Rsf annunciano tregua unilaterale; l’esercito regolare respinge la proposta Usa

26 Novembre 2025
Amnesty, nuove testimonianze su stragi e stupri in Sudan
Esteri

Amnesty, nuove testimonianze su stragi e stupri in Sudan

26 Novembre 2025
Sudan, metà degli abitanti di Al-Fashir è fuggita dalla città
Esteri

Sudan, metà degli abitanti di Al-Fashir è fuggita dalla città

26 Novembre 2025
Sudan, le Rsf hanno conquistato Al Fashir
Esteri

Sudan, l’esercito respinge la tregua proposta dagli Usa

24 Novembre 2025
Trump annuncia intervento Usa in Sudan: "Pronti a fermare le atrocità"
Esteri

Trump annuncia intervento Usa in Sudan: “Pronti a fermare le atrocità”

20 Novembre 2025

Articoli recenti

  • Oroscopo di Maga Ala: emozioni intense, chiarimenti profondi e incontri sorprendenti per Cancro e Bilancia
  • SS Lazio, “Oltre alla faccia ci mettiamo anche il cuore”: la protesta dei gruppi laziali
  • Tifosi Lazio, protesta compatta contro Lotito e arbitri: “Oltre alla faccia, anche il cuore”
  • Ucraina, Crosetto: “La Lega dirà sì al decreto, bisogna far sedere la Russia al tavolo”
  • Serbia in crisi energetica: Vucic valuta l’adesione alla banca dei Brics

© 2025 Alanews – Smart Media Solutions - Testata giornalistica registrata al tribunale di Roma n° 243/2012 | Gestione editoriale e multimediale Editorially Srl - Via Assisi 21 - 00181 Roma - P.Iva: 16947451007 | Per la pubblicità: NewsCom S.r.l. – Divisione Testate on line - Sede legale: Via Assisi, 15 - 00181 Roma Capitale sociale: Euro 10.000,00 Codice Fiscale, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma n. 11903571005 | R.E.A. di Roma: 1335869 Visiona le nostre condizioni d'uso e la nostra politica sulla privacy & cookies.

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
×
No Result
View All Result
  • Cronaca
  • Politica
  • Economia
  • Esteri
  • Sport
    • Calcio
  • Spettacoli
  • Salute
  • Tecnologia
  • Cultura
  • Ambiente
  • Video
  • Chi siamo
  • Redazione

© 2025 Alanews – Smart Media Solutions - Testata giornalistica registrata al tribunale di Roma n° 243/2012 | Gestione editoriale e multimediale Editorially Srl - Via Assisi 21 - 00181 Roma - P.Iva: 16947451007 | Per la pubblicità: NewsCom S.r.l. – Divisione Testate on line - Sede legale: Via Assisi, 15 - 00181 Roma Capitale sociale: Euro 10.000,00 Codice Fiscale, Partita I.V.A. e Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma n. 11903571005 | R.E.A. di Roma: 1335869 Visiona le nostre condizioni d'uso e la nostra politica sulla privacy & cookies.