Pechino, 15 settembre 2025 – Il portavoce del ministero degli Esteri della Cina, Lin Jian, ha espresso forte critica nei confronti della decisione degli Stati Uniti di spingere per nuovi dazi sul petrolio russo, definendola un atto di coercizione economica che mina le regole del commercio internazionale e mette a rischio la stabilità delle catene industriali globali.
La posizione della Cina sui dazi e il petrolio russo
Durante il briefing quotidiano, Lin ha sottolineato che la normale cooperazione economica ed energetica della Cina con i Paesi di tutto il mondo, inclusa la Russia, è legittima, legale e irreprensibile. Ha definito il pressing dell’amministrazione statunitense un’azione unilaterale che mina la fiducia e la cooperazione internazionale. Secondo il portavoce, la coercizione e la pressione sono impopolari e inefficaci nel risolvere i problemi globali.
Lin ha poi ribadito la posizione di Pechino sulla crisi ucraina, definendola coerente e chiara, e ha indicato in dialogo e negoziati l’unica via praticabile per una soluzione pacifica. Dal primo giorno della crisi, la Cina ha assunto un ruolo obiettivo e imparziale, promuovendo incessantemente i colloqui di pace tra le parti in conflitto.
Contesto internazionale e implicazioni economiche
L’annuncio giunge in un contesto di crescenti tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina, con l’amministrazione Trump che ha introdotto dazi aggiuntivi su diversi prodotti cinesi, portando le tariffe al 125%. Nel frattempo, la Cina ha risposto con contromisure tariffarie, mentre l’Unione Europea ha adottato dazi di ritorsione su prodotti americani.
Gli Stati Uniti hanno inoltre esteso la pratica dei cosiddetti dazi secondari, imponendo tariffe su merci importate da Paesi che acquistano greggio da regimi considerati ostili, come Venezuela e Russia. Tale strategia rappresenta una nuova frontiera della coercizione economica, con potenziali ripercussioni sull’approvvigionamento energetico mondiale e sui mercati globali.
La posizione cinese, pertanto, si inserisce in un quadro di crescenti pressioni e contenziosi commerciali, con Pechino che invita alla moderazione e al rispetto delle regole multilaterali per preservare la stabilità economica e politica internazionale.






