New York, 11 settembre 2025 – Sono trascorsi ventiquattro anni dagli attentati dell’11 settembre 2001, un evento che ha segnato profondamente la storia contemporanea degli Stati Uniti e del mondo intero. Quella mattina di martedì, un gruppo di 19 terroristi affiliati ad al-Qāʿida dirottò quattro aerei di linea appartenenti alle compagnie American Airlines e United Airlines, trasformandoli in armi contro simboli chiave del potere americano.
11 settembre 2001, gli attacchi alle Torri Gemelle e le loro conseguenze
Gli aerei, dirottati tra le 8:46 e le 10:28 (UTC-4) dell’11 settembre 2001, furono utilizzati per colpire il World Trade Center di Manhattan e il Pentagono ad Arlington, Virginia. Due velivoli si schiantarono contro le Torri Gemelle, causando il crollo di entrambe nel giro di appena un’ora e quaranta minuti, con conseguente distruzione anche degli edifici circostanti del complesso. Un terzo aereo colpì la facciata ovest del Pentagono, mentre il quarto, il volo United Airlines 93, diretto probabilmente verso il Campidoglio o la Casa Bianca, precipitò in un campo vicino a Shanksville, Pennsylvania, dopo che i passeggeri si ribellarono ai dirottatori.
Il bilancio degli attentati fu tragico: 2.996 morti, di cui 2.977 civili e 19 attentatori, e oltre 6.400 feriti. Negli anni successivi, si sono registrati ulteriori decessi dovuti a malattie respiratorie e tumori causati dall’inalazione delle polveri tossiche a Ground Zero. I danni materiali furono ingenti: il Pentagono subì gravi danni strutturali, mentre la zona del World Trade Center venne ribattezzata Ground Zero, dove la rimozione delle macerie si concluse solo nel maggio 2002.
La risposta globale: la guerra al terrorismo
In risposta agli attacchi, gli USA guidarono una coalizione internazionale in quella che fu definita la guerra al terrorismo. Il presidente George W. Bush, durante un discorso al Congresso il 20 settembre 2001, dichiarò l’inizio di una lotta globale contro le organizzazioni terroristiche di portata mondiale, con al-Qāʿida come nemico principale. Questa strategia militare e politica portò all’invasione dell’Afghanistan con l’operazione Enduring Freedom, mirata alla rimozione del regime talebano e alla neutralizzazione di al-Qāʿida.
Nel 2011, a seguito di una lunga caccia, Osama bin Laden, il fondatore e leader di al-Qāʿida, fu ucciso in un’operazione delle forze speciali americane a Abbottabad, in Pakistan. Nel frattempo, altri responsabili come Khalid Shaykh Muhammad furono arrestati e processati, confermando la vasta rete di complicità dietro gli attacchi.
Costi umani ed economici della guerra globale al terrorismo
La guerra al terrorismo ha avuto un impatto duraturo non solo in termini di vite umane ma anche economici. Secondo il Costs of War Project della Brown University, gli USA hanno speso oltre 5.800 miliardi di dollari dal 2001 ad oggi per finanziare operazioni militari, sicurezza interna e assistenza ai veterani. Questa cifra non comprende gli aiuti umanitari e i costi indiretti legati ai conflitti in Afghanistan, Iraq, Siria, Yemen e altre aree.
Il bilancio delle vittime civili e militari supera le 800.000 persone, tra soldati statunitensi, alleati e civili delle regioni coinvolte. Inoltre, circa 37 milioni di persone sono state sfollate a causa dei conflitti legati alla guerra globale al terrorismo.
Nonostante il ritiro delle truppe dagli scenari principali di guerra, i costi finanziari e sociali continuano a pesare sul governo americano, che dovrà assicurare assistenza sanitaria e pensionistica ai veterani per decenni a venire, portando il costo totale stimato oltre gli 8.000 miliardi di dollari entro il 2050.
L’eredità degli eventi dell’11 settembre continua dunque a plasmare la politica estera e la sicurezza globale, ricordando al mondo la fragilità della pace e la complessità della lotta contro il terrorismo internazionale.






