L’Iran ha compiuto un importante passo avanti nel proprio programma spaziale con il lancio di tre nuovi satelliti a bordo di un vettore russo Soyuz, partito dall’Estremo Oriente della Federazione Russa. L’operazione, riportata dall’agenzia Anadolu, conferma la consolidata collaborazione tra Teheran e Mosca nel settore aerospaziale, che ha visto diversi lanci congiunti negli ultimi anni.
I nuovi satelliti dell’Iran: caratteristiche e obiettivi
I tre satelliti lanciati sono Kowsar 1.5, Paya e Zafar-2, ognuno con specifiche funzioni nel campo del telerilevamento e dell’osservazione della Terra. Il Kowsar 1.5 rappresenta un aggiornamento della precedente piattaforma iraniana, focalizzata su immagini ad alta risoluzione utilizzabili in particolare per applicazioni agricole.
Il Zafar-2, sviluppato dall’Università di Scienza e Tecnologia dell’Iran, è un sistema avanzato destinato al monitoraggio e alla gestione delle risorse naturali, con capacità di trasmissione di immagini dettagliate. Infine, il satellite Paya, il più pesante tra i tre, è considerato uno dei più avanzati satelliti di imaging costruiti interamente a livello nazionale, rafforzando la capacità iraniana di sorveglianza dallo spazio.
Il contesto geopolitico
Nonostante il successo del lancio, non si registrano al momento reazioni ufficiali da parte degli Stati Uniti o degli alleati europei. In passato, i Paesi occidentali hanno espresso preoccupazioni in merito ai lanci spaziali iraniani, sostenendo che tali attività possano violare le risoluzioni del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite. L’Iran ha sempre respinto queste accuse, ribadendo che il suo programma spaziale ha finalità esclusivamente civili e scientifiche.
In una recente dichiarazione del ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, rilasciata prima del lancio, si è sottolineato che l’attività satellitare è parte integrante degli sforzi nazionali per lo sviluppo tecnologico e l’indipendenza scientifica del Paese. Questo lancio si inserisce in un contesto geopolitico complesso, caratterizzato da un persistente dialogo diplomatico con l’Unione Europea e gli Stati Uniti, volto a contenere le tensioni regionali e a negoziare sul programma nucleare iraniano.






