Roma, 13 settembre 2025 – Andrius Kubilius, commissario europeo per la Difesa e lo Spazio, ha lanciato un allarme senza precedenti sulle intenzioni della Russia nei confronti dell’Europa. In un’intervista rilasciata a Repubblica e al Fatto Quotidiano, Kubilius ha affermato che Vladimir Putin rappresenta il “nemico pubblico numero uno dell’Unione Europea“ e ha messo in guardia su un possibile attacco russo entro i prossimi tre o quattro anni. Secondo i servizi di intelligence tedeschi, infatti, al Cremlino si starebbero discutendo piani per testare l’articolo 5 della Nato, che prevede la difesa collettiva degli Stati membri.
Kubilius, test e preparazione alla difesa europea
Kubilius ha spiegato che gli episodi recenti, come il sorvolo di droni russi sul territorio polacco, non sono incidenti isolati ma veri e propri test delle capacità difensive della Nato e dell’Unione Europea. “La Russia voleva capire come avremmo reagito e quanto siamo in grado di proteggerci”, ha detto il commissario, sottolineando che è emerso un punto critico: il sistema di difesa anti-droni non è ancora sufficientemente sviluppato. A tal proposito ha citato l’esempio dell’Ucraina, che riesce a neutralizzare fino all’80-90% dei droni grazie a tecnologie avanzate e una rete di sensori acustici.
Per contrastare queste minacce, Kubilius ha ribadito la necessità di realizzare uno scudo difensivo sul fianco orientale dell’Europa, un “Eastern shield” o “Drone wall”, un sistema di protezione esteso dal Mar Baltico al Mar Nero. La Nato ha già avviato un programma in questo senso da maggio, ma serve un impegno congiunto e investimenti robusti.
Investimenti e cooperazione per la sicurezza
Il commissario ha evidenziato che, oltre al meccanismo di prestiti da 150 miliardi di euro – al quale l’Italia partecipa attivamente – il piano Rearm EU prevede ulteriori 650 miliardi derivanti da fondi pubblici e privati entro il 2030 per rafforzare la difesa comunitaria. Nel prossimo bilancio europeo, ha annunciato Kubilius, gli stanziamenti per la difesa e lo spazio saranno quintuplicati, arrivando a 131 miliardi di euro in sette anni.
Tuttavia, ha precisato, “i fondi da soli non saranno sufficienti”. È fondamentale una maggiore cooperazione tra difesa e settore spaziale, come evidenziato dal rapporto Draghi sulla competitività, per sviluppare capacità europee integrate e autonome. Solo così l’Europa potrà essere pronta a scoraggiare qualsiasi aggressione futura e garantire la sicurezza collettiva.
Kubilius ha infine ribadito che la difesa europea deve rafforzarsi rapidamente per evitare rischi maggiori, sottolineando che “chi non investe in difesa danneggia tutti gli altri”. La sfida è aperta e richiede un impegno condiviso da tutti gli Stati membri per fronteggiare le minacce emergenti provenienti dalla Russia di Putin.






