Roma, 3 settembre 2025 – La figlia di Kim Jong-un, Kim Ju-ae, ha fatto il suo debutto internazionale in Cina, in occasione della parata per il “Giorno della Vittoria” celebrato dal presidente Xi Jinping a Pechino. La sua comparsa, immortalata dalle immagini diffuse dai media di Stato nordcoreani, ha suscitato ampie speculazioni sulla possibilità che l’adolescente possa diventare la prima donna a guidare la Corea del Nord.
La visita a Pechino e il contesto politico
Kim Ju-ae, nata presumibilmente il 19 febbraio 2013, è scesa dal treno blindato del padre nella capitale cinese, dove è stata accolta da importanti funzionari di alto livello, tra cui Cai Qi, membro del Comitato Centrale del Partito Comunista Cinese, il ministro degli Esteri Wang Yi e il sindaco di Pechino Yin Yong. Secondo la Corea del Nord, il leader supremo ha espresso la sua gratitudine a Xi Jinping e al popolo cinese per l’ospitalità. Questo viaggio rappresenta la prima trasferta internazionale ufficiale di Kim Jong-un con la figlia, rafforzando le ipotesi che Ju-ae sia stata designata come erede al trono nordcoreano.
L’adolescente, che non ha mai parlato in pubblico ma è apparsa più volte al fianco del padre in eventi ufficiali, come i lanci di missili balistici e l’inaugurazione di progetti di rilievo, è ora sotto i riflettori. Secondo i servizi segreti sudcoreani, Ju-ae potrebbe essere la futura leader suprema, un ruolo finora ricoperto solo da uomini nella dinastia Kim, che governa il Paese dal 1948.
Eredità familiare e implicazioni future
Kim Ju-ae è la seconda figlia di Kim Jong-un e Ri Sol-ju, e ha due fratelli: un maschio nato nel 2010 e un altro nato nel 2017, il cui sesso non è pubblico. La sua presenza pubblica è stata definita dai media di Pyongyang come quella di una “figlia rispettata”, un titolo che sottolinea il suo crescente ruolo all’interno del regime. La sua apparizione in Cina, capitale di un alleato strategico, potrebbe segnare l’inizio di un percorso formale verso la leadership.
L’ascesa di una donna alla guida della Corea del Nord rappresenterebbe una svolta storica in un sistema tradizionalmente patriarcale e autoritario. Al momento, tuttavia, non sono chiari i tempi né le modalità di questa possibile transizione, né la reazione che potrebbe suscitare nelle élite militari e politiche del Paese.
Kim Ju-ae resta avvolta nel mistero, ma il suo debutto internazionale a Pechino conferma il crescente interesse del regime a preparare la prossima generazione al comando della Corea del Nord.






