Bruxelles, 26 settembre 2025 – L’Unione Europea si prepara a rafforzare le sue difese lungo il fianco orientale, adottando un sistema anti-drone ispirato all’esperienza ucraina. Tuttavia, secondo fonti europee, la realizzazione di un muro tecnologico simile a quello sviluppato da Kiev richiederà un numero straordinario di droni intercettori, stimati in milioni, per garantire una copertura efficace.
La sfida tecnologica del muro anti-drone
Le autorità di Kiev, facendo il punto sulle tecnologie attualmente impiegate, hanno indicato che solo la Lituania, con i suoi 900 chilometri di confine condiviso con Russia e Bielorussia, avrebbe bisogno di circa 3 milioni di droni intercettori per realizzare un muro anti-drone in grado di proteggere efficacemente il proprio territorio. Questa cifra sottolinea la complessità e la portata dell’operazione di difesa che l’Unione Europea intende mettere in campo.
Allo stesso tempo, sono in corso approfondite analisi per valutare le tecnologie più adatte da adottare, prevedendo un possibile mix tra strumenti cinetici – come i droni intercettori – e soluzioni elettroniche avanzate. L’obiettivo è costruire un sistema integrato, capace di monitorare, tracciare e neutralizzare le minacce in modo efficiente e tempestivo.
Il ruolo strategico della Guardia del Fianco Est
Il commissario europeo per la Difesa, Andrius Kubilius, ha presieduto una videoconferenza ad alto livello con i ministri della Difesa di diversi Stati membri, tra cui Bulgaria, Estonia, Finlandia, Lettonia, Lituania, Polonia, Romania, Ungheria e Slovacchia, per definire le prossime tappe del progetto “Eastern Flank Watch” (Guardia del Fianco Est). Questa iniziativa rappresenta il fulcro della strategia UE per la protezione delle frontiere orientali.
Kubilius ha sottolineato che la priorità immediata è la creazione di una rete di sensori avanzati con capacità di rilevamento e intercettazione di alto livello. Oltre al muro anti-drone, il piano prevede la realizzazione di difese terrestri, sistemi anti-mobilità, sicurezza marittima per il Mar Baltico e il Mar Nero e misure di protezione nello spazio.
Il commissario ha assicurato il sostegno politico necessario prima del Consiglio europeo di ottobre e ha annunciato la definizione di una tabella di marcia tecnica con esperti nazionali. Inoltre, è in programma la mobilitazione dell’industria europea della difesa e la creazione di uno strumento finanziario globale dell’UE per finanziare l’intero progetto.
Questa riunione rappresenta una pietra miliare verso la realizzazione concreta di un sistema di difesa integrato che risponde alle nuove esigenze di sicurezza di un’Europa che si prepara a fronteggiare minacce sempre più complesse e tecnologicamente sofisticate.






