Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha annunciato la firma di un nuovo pacchetto di sanzioni speciali contro la Russia, che colpisce in particolare figure chiave del governo di Mosca e soggetti coinvolti nel saccheggio dei territori ucraini temporaneamente occupati. Tra i destinatari delle misure restrittive vi è Kirill Dmitriev, considerato un interlocutore per le trattative diplomatiche, oltre ad altri funzionari di alto livello.
Le “sanzioni speciali” contro Mosca
Come riportato da Ukrinform, le nuove sanzioni includono nomi di rilievo come Kirill Dmitriev, inviato speciale del presidente russo per gli investimenti e amministratore delegato del Fondo russo per gli investimenti diretti (RDIF), che nelle ultime settimane ha avuto contatti con l’inviato speciale statunitense Steve Witkoff, suggerendo una possibile apertura diplomatica. Oltre a Dmitriev, sono stati sanzionati anche la ministra russa dell’Agricoltura Oxana Lut, il viceministro dell’Istruzione Alexander Bugayev, il viceministro della Cultura Andrey Malyshev e il viceministro della Scienza Andrey Omelchuk.
Tra i soggetti colpiti figurano inoltre il tenente generale Alexander Zorin, negoziatore russo con l’Ucraina a Istanbul, e Alexey Komkov, capo del servizio di informazione operativa e relazioni internazionali del Servizio federale di sicurezza. Sorprendente è la presenza tra i sanzionati anche dell’ex presidente della Corte costituzionale ucraina Oleksandr Tupytskyi.
In un messaggio pubblicato sul social X, Zelensky ha sottolineato che queste “sanzioni speciali” mirano a colpire coloro che sostengono attivamente la macchina da guerra russa, inclusi esattori, funzionari dell’intelligence e collaboratori che diffondono propaganda volte a giustificare l’aggressione russa nel mondo.
Il contesto internazionale e le pressioni su Mosca
Il presidente ucraino ha inoltre ricordato che la Russia ha recentemente imposto sanzioni contro funzionari ucraini, incluso il primo ministro, e ha invitato la comunità internazionale a esercitare una pressione globale più decisa contro tutte le fonti che finanziano il conflitto e chi promuove la propaganda filo-russa.
La situazione resta tesa, con l’Ucraina che continua a chiedere sostegno internazionale e una linea dura nei confronti di Mosca, mentre i canali diplomatici tentano di trovare spiragli per una soluzione di pace.






