Un nuovo drone d’attacco russo, denominato V2U, è capace di selezionare autonomamente i suoi bersagli grazie all’intelligenza artificiale. Realizzato principalmente con componenti esteri, il V2U opera nella regione di Sumy, utilizzando tecnologie di aziende come NVIDIA e Sony
Un nuovo drone d’attacco russo, conosciuto come V2U, sta attirando l’attenzione per la sua capacità di selezionare autonomamente i bersagli grazie all’intelligenza artificiale. Questa innovazione è stata rivelata in un rapporto dell’intelligence militare ucraina (GUR), che ha fornito dettagli significativi sulle caratteristiche tecniche e sull’utilizzo di questo velivolo senza pilota.
Le caratteristiche tecniche del drone V2U
Il drone V2U è attualmente impiegato principalmente nella regione di Sumy, situata nel nord-est dell’Ucraina, un’area di conflitto intenso tra le forze russe e ucraine. Secondo le informazioni raccolte, la maggior parte dei componenti del V2U proviene da aziende estere, inclusi dispositivi cruciali realizzati da marchi di fama internazionale. Il sistema di elaborazione del drone si basa su un minicomputer cinese Leetop A203, dotato di un modulo avanzato della statunitense NVIDIA, il Jetson Orin, che consente una sofisticata analisi delle immagini e una precisa designazione dei bersagli.
Componenti chiave e collaborazioni Internazionali
Il rapporto sottolinea l’importanza di altri componenti chiave, come un sensore giapponese della Sony, un relè elettromagnetico della società svizzero-statunitense Te Connectivity, e vari motori, servocomandi e unità di memoria SSD fabbricati in Cina. Questa rete globale di fornitori evidenzia come le tecnologie militari moderne siano sempre più interconnesse e come le aziende di diversi paesi contribuiscano alla realizzazione di sistemi d’arma avanzati.
Implicazioni etiche e strategiche
Il drone V2U rappresenta un significativo passo avanti nella guerra tecnologica, introducendo un livello di autonomia che può cambiare le dinamiche della battaglia. L’uso dell’intelligenza artificiale in ambito militare, particolarmente nella scelta dei bersagli, solleva interrogativi etici e strategici sull’impiego della tecnologia nei conflitti armati. La capacità di operare senza un pilota umano a bordo può aumentare l’efficacia delle operazioni militari, ma pone anche sfide in termini di controllo e responsabilità.






