Si è appena scatenato un terremoto politico in Virginia, e nell’occhio del ciclone c’è Jay Jones. Screenshot di vecchi messaggi privati, risalenti al 2022, hanno mostrato il candidato democratico alla carica di procuratore generale Jay Jones fantasticare su un atto di violenza contro l’allora presidente della Camera statale Todd Gilbert e i suoi figli. Una rivelazione che ha travolto la campagna elettorale e infiammato il dibattito nazionale a poche settimane dal voto.
I messaggi di Jay Jones scuotono la Virginia: la rivelazione del National Review
Il caso è esploso quando il National Review ha pubblicato uno scambio di messaggi tra Jones — ex delegato di Norfolk ed ex procuratore generale aggiunto — e la delegata repubblicana Carrie Coyner di Chesterfield.
Nei testi, datati agosto 2022, Jones descriveva un’immaginaria sparatoria in cui Gilbert “si becca due proiettili in testa”, aggiungendo di desiderare che i figli del politico “muoiano tra le braccia della madre”.
Coyner ha confermato l’autenticità dei messaggi, definendoli “disgustosi e indegni di qualsiasi funzionario pubblico”. “Queste parole — ha detto — sono squalificanti per chiunque voglia ricoprire una carica pubblica”.
Le scuse di Jay Jones: “Un grave errore”
In una dichiarazione rilasciata la sera stessa, Jones ha ammesso la paternità dei messaggi e si è scusato pubblicamente con la famiglia Gilbert. “Rileggere quelle parole mi ha fatto venire la nausea”, ha detto. “Mi assumo la piena responsabilità. È stato un errore terribile di cui mi vergogno profondamente”.

Durante un’intervista televisiva a Richmond, Jones ha ribadito il suo pentimento: “Vorrei poter tornare indietro nel tempo. Quelle parole non rappresentano chi sono oggi”.
L’attacco dei repubblicani: “Inaccettabile e squalificante”
Lo scandalo su Jay Jones ha scosso immediatamente la campagna elettorale in Virginia. Il procuratore generale repubblicano Jason Miyares, avversario diretto di Jones, ha definito l’episodio “squalificante”. “Il procuratore generale è il capo delle forze dell’ordine: servono carattere e integrità, non rabbia e impulsività”, ha dichiarato in conferenza stampa.
Anche il governatore Glenn Youngkin ha condannato con forza i messaggi, definendoli “retorica violenta e disgustosa”, mentre la vicegovernatrice Winsome Earle-Sears, candidata repubblicana alla carica di governatrice, ha accusato i democratici di “alimentare l’odio politico”.
L’eco nazionale: intervengono Trump e Vance
La polemica su Jay Jones ha rapidamente superato i confini della Virginia. Il vicepresidente JD Vance ha accusato i democratici di “ipocrisia”, mentre Donald Trump ha definito Jones “un lunatico della sinistra radicale”, invitandolo a ritirarsi immediatamente dalla corsa.
In un post su Truth Social, il presidente ha inoltre espresso il suo “pieno appoggio” a Miyares, segnando il suo primo endorsement nelle elezioni statali di quest’anno.
La reazione democratica: condanna ma nessun ritiro
Le principali figure democratiche hanno espresso disgusto e condanna, ma nessuno ha chiesto apertamente il ritiro di Jay Jones dalla corsa alla Virginia.
La candidata governatrice Abigail Spanberger ha dichiarato di aver parlato personalmente con Jones: “Gli ho detto che deve assumersi la piena responsabilità delle sue parole. Non c’è posto per la violenza nella nostra politica”.
Anche il senatore Mark Warner ha definito i commenti “spaventosi”, pur aggiungendo che non riflettono la persona che conosce.
Le senatrici Louise Lucas e Mamie Locke, pur riconoscendo la gravità dell’episodio, hanno invitato gli elettori “a non perdere di vista la posta in gioco di novembre”.
Jay Jones nella tempesta: la crisi a un mese dal voto in Virginia
Lo scandalo esplode in un momento cruciale: tra meno di un mese i cittadini della Virginia eleggeranno governatore, vicegovernatore, procuratore generale e l’intera Camera dei Delegati.
Le elezioni erano già considerate un termometro politico in vista delle presidenziali del 2026; ora rischiano di essere dominate dal caso Jones.
Per i repubblicani, la vicenda è diventata la prova dell’“estremismo democratico”. Per i democratici, un test di unità e disciplina interna nel momento più delicato della campagna.
Scandalo Jay Jones in Virginia: un “ottobre di fuoco” per la politica americana
Con l’opinione pubblica divisa e i media nazionali in pieno fermento, lo scandalo Jay Jones rappresenta l’ennesimo colpo di scena in un anno elettorale già esplosivo.
Mentre i repubblicani chiedono le sue dimissioni immediate e i democratici tentano di contenere i danni, la corsa alla procura generale della Virginia — un tempo marginale — si è trasformata in un caso politico nazionale.






