Proseguono le ricerche in Nepal per i due italiani Marco Di Marcello e Markus Kirchler, dispersi dopo le recenti valanghe che hanno colpito l’Himalaya. Nel frattempo, la situazione riguardante altri cinque connazionali, di cui non si hanno ancora comunicazioni, resta sotto stretto monitoraggio e non sono considerati dispersi, come riferito dalle autorità italiane.
Situazione degli altri cinque italiani in Nepal
I cinque italiani, originari della provincia di Como, sono partiti con un’agenzia milanese per un trekking verso il campo base del Makalu, in Nepal, situato poco a ovest della valle del Khumbu, in una zona diversa da quella degli incidenti che hanno coinvolto gli altri alpinisti. La Farnesina ha precisato che il gruppo si trova in un’area a quote medio-basse, con il punto più alto raggiunto a circa 4.800 metri per un breve tratto.
La perdita del contatto radio con l’operatore che li assisteva ha allarmato i soccorritori, ma si tratta di una situazione prevista, dato che in quella zona le comunicazioni sono solitamente difficili. Il segnale radio, infatti, non è atteso essere ripristinato prima di domani mattina. L’agenzia locale che gestisce l’escursione ha confermato che era previsto un blackout comunicativo fino a domani, e il Consolato Generale a Calcutta sta continuando a seguire la situazione senza considerare i cinque italiani come dispersi, in linea con quanto riferito dalle autorità nepalesi.
Il dramma dei dispersi: focus su Markus Kirchler
Tra i dispersi c’è anche Markus Kirchler, 29 anni, originario di San Genesio, Alto Adige. Kirchler è stato travolto da una valanga lunedì mattina al campo base dello Yalung Ri, nel distretto di Dolakha, in Nepal. L’alpinista, senior portfolio manager a Monaco e volontario della Croce Rossa austriaca, era impegnato in una spedizione con l’agenzia Wilderness Outdoors. Le condizioni meteorologiche e la valanga hanno causato almeno sette morti, tra cui Kirchler, altri due italiani e alcune guide nepalesi.
Il sindaco di San Genesio ha espresso il cordoglio per la perdita, definendo la tragedia un “grave lutto per l’intera comunità”. Kirchler era un giovane brillante, laureato in Economia e Management, con una passione profonda per la montagna che lo aveva portato fino alle vette himalayane. La sua morte segna una dolorosa perdita per la famiglia e per il mondo degli alpinisti italiani.
Le ricerche proseguono senza sosta, mentre in Italia si attende di ricevere aggiornamenti ufficiali sulle condizioni degli altri connazionali impegnati nel trekking. La Farnesina e il Consolato Generale a Calcutta mantengono alta l’attenzione sulla situazione in Nepal.






