Tel Aviv, 8 agosto 2025 – Dopo un’intensa giornata di discussioni, il gabinetto di sicurezza israeliano ha dato il via libera definitivo all’operazione militare per la conquista di Gaza City, la città più popolosa della Striscia di Gaza, dove vivono circa un milione di persone. L’Idf (Forze di Difesa Israeliane) si prepara così a prendere il controllo diretto dell’area entro il 7 ottobre 2025, data che coincide con il secondo anniversario del massacro di Hamas nel sud di Israele.
Evacuazione obbligatoria e assedio militare a Gaza City
Un alto funzionario israeliano ha precisato che l’operazione riguarderà esclusivamente Gaza City e che l’obiettivo primario sarà l’evacuazione di tutti i residenti verso i campi profughi centrali e altre zone sicure entro la scadenza fissata. Contestualmente, sarà imposto un assedio militare ai terroristi rimasti all’interno della città mentre l’esercito israeliano procederà con manovre tattiche per assicurare il controllo completo del territorio urbano. Il premier Benyamin Netanyahu e il ministro della Difesa Israel Katz sono stati autorizzati ad approvare il piano operativo definitivo dell’Idf, come riportato da Channel 12.
L’operazione richiede una complessa gestione umanitaria, dato che si prevede lo spostamento di circa un milione di persone, una sfida per la quale, secondo il capo di stato maggiore Eyal Zamir, “non esiste una risposta umanitaria adeguata”. Zamir ha espresso inoltre il proprio dissenso sulla formulazione degli obiettivi della guerra, proponendo di rimuovere il ritorno degli ostaggi tra le priorità ufficiali, evidenziando le difficoltà pratiche e morali legate al piano presentato dal primo ministro.
Cinque principi per la fine della guerra e prospettive politiche
A conclusione della riunione, l’Ufficio del premier Netanyahu ha diffuso una nota in cui si sottolinea l’adozione da parte del gabinetto di sicurezza di cinque principi fondamentali per la conclusione del conflitto: lo smantellamento dell’arsenale di Hamas, il ritorno di tutti gli ostaggi – vivi e deceduti –, la smilitarizzazione della Striscia di Gaza, il controllo della sicurezza da parte di Israele sull’intero territorio e l’istituzione di un’amministrazione civile alternativa che non sia né Hamas né l’Autorità Palestinese.
Dal 7 ottobre, dunque, l’Idf intensificherà le operazioni nella città, dopo aver evitato finora di entrare in molte aree urbane, e continuerà a garantire assistenza umanitaria alla popolazione civile fuori dalle zone di combattimento.






