Decine di manifestanti ultraortodossi, appartenenti alla fazione di Gerusalemme, hanno bloccato il traffico a Kiryat HaMemshala e lungo via Sarei Israel a Gerusalemme in segno di protesta contro l’obbligo di leva
Decine di manifestanti appartenenti alla frangia ultraortodossa più radicale, nota come la ‘fazione di Gerusalemme’, hanno paralizzato il traffico in diverse zone della Città Santa, in segno di protesta contro l’obbligo di leva militare. Le manifestazioni si sono concentrate principalmente nella zona di Kiryat HaMemshala e lungo via Sarei Israel, creando disagi significativi per i residenti e i turisti.
La protesta e le sue cause
La protesta è scoppiata a seguito di recenti arresti di disertori, colpiti mentre tentavano di lasciare il Paese dall’aeroporto Ben Gurion. Questi eventi hanno innescato una reazione immediata da parte della comunità ultraortodossa, che considera l’arruolamento militare un attacco diretto ai propri valori e alla propria identità culturale. I membri di questa frangia ritengono che l’obbligo di leva sia incompatibile con il loro stile di vita, che si fonda su studi religiosi e pratiche comunitarie.
Le reazioni delle forze dell’ordine
Le forze di polizia, nel tentativo di ripristinare l’ordine, hanno arrestato alcuni attivisti, ma non senza incontrare resistenza. I dimostranti hanno opposto una strenua difesa, creando momenti di alta tensione. Le autorità locali hanno cercato di mediare, ma l’atmosfera di conflitto ha reso difficile la situazione. Questo tipo di manifestazione non è nuova a Gerusalemme, dove le tensioni tra l’ultraortodossia e le istituzioni statali sono sempre state palpabili.
Un dibattito più ampio
Analizzando il contesto, è importante notare che il dibattito sull’obbligo di leva in Israele rispecchia una più ampia discussione sociale e politica. La questione coinvolge non solo i diritti e i doveri dei cittadini, ma anche le dinamiche tra le diverse comunità religiose e laiche del Paese. Da un lato, il governo israeliano sottolinea la necessità di una difesa collettiva, mentre dall’altro, i gruppi ultraortodossi rivendicano la libertà di praticare la propria fede senza interferenze statali.






