Tel Aviv, 5 agosto 2025 – Continua la tensione nel governo israeliano in vista della decisione sulla prossima fase dell’operazione militare nella Striscia di Gaza. Lo scontro tra il ministro di ultradestra Itamar Ben Gvir e il ministro degli Esteri Gideon Sa’ar si è acceso sui social network, in merito alle dichiarazioni del capo di stato maggiore dell’IDF Eyal Zamir sulle difficoltà e i rischi dell’intensificazione della campagna militare nella Striscia.
Il confronto tra Ben Gvir e Sa’ar sulle direttive militari
A scatenare il dibattito è stato un intervento di Ben Gvir su X, dove il ministro della Sicurezza Nazionale ha sottolineato che il capo di stato maggiore deve rispettare le decisioni politiche, anche in caso di dissenso: “Il Capo di Stato Maggiore è tenuto a dichiarare chiaramente che rispetterà pienamente le direttive del livello politico, anche se si decidesse di procedere alla conquista e a un’azione decisiva”.
Poco dopo, Sa’ar ha risposto precisando che il capo militare ha invece il dovere di esprimere la sua opinione professionale in modo chiaro e inequivocabile alla classe politica, ma non ha l’obbligo di dichiarare la subordinazione ai vertici politici: “Sono convinto che lo farà”.
Lo scontro riflette le tensioni interne nel governo Netanyahu, in particolare nel gabinetto di sicurezza, che dovrà prendere una decisione cruciale sulla prosecuzione o meno dell’offensiva nella Striscia.
Eyal Zamir e la strategia militare a Gaza
Il generale Eyal Zamir, capo di stato maggiore dall’inizio del 2025, è il principale artefice del piano di ripresa degli attacchi. La sua visione si distingue per un approccio più duro rispetto ai predecessori, puntando a un’occupazione prolungata del territorio con un massiccio impiego di truppe di terra, in contrasto con le tattiche basate su operazioni mirate e tecnologiche adottate in passato.
Zamir ha guidato l’ultima offensiva che ha causato oltre 400 morti in poche ore e ha da tempo dichiarato che il 2025 sarà “un anno di combattimenti”, convinto che solo con un controllo totale della Striscia si possa sconfiggere definitivamente Hamas.
Secondo indiscrezioni, Zamir e Sa’ar starebbero cercando un accordo per la liberazione degli ostaggi, preferendo questa via rispetto a un’ulteriore escalation militare. Questa sera, Zamir presenterà le opzioni aggiornate nel corso di un incontro ristretto con il primo ministro Benjamin Netanyahu.
Il dibattito politico e militare rimane quindi aperto, con posizioni che riflettono le diverse strategie e visioni sul futuro della guerra nella Striscia, in un momento di grande instabilità e incertezza.






