Il ministro degli Esteri iraniano, Abbas Araghchi, ha definito le ripetute minacce di Israele di nuovi attacchi contro l’Iran come parte di una guerra psicologica volta a creare paura tra la popolazione iraniana. Queste dichiarazioni arrivano in un momento di forte tensione tra i due Paesi, che si trovano ormai in uno stato di conflitto aperto da diverse settimane.
Le parole di Abbas Araghchi: tensione alle stelle tra Iran e Israele
In un’intervista rilasciata ad Al Jazeera e riportata dall’agenzia Irna, Araghchi ha sottolineato che la guerra psicologica fa parte della vera guerra, facendo riferimento agli attacchi israeliani durante la guerra di dodici giorni con l’Iran a giugno scorso. Pur riconoscendo la possibilità di una ripresa delle ostilità militari, il ministro ha affermato che l’Iran è “assolutamente pronto a difendere il Paese”. Tuttavia, ha ribadito che Teheran non cerca la guerra, preferendo risolvere le controversie con la diplomazia. Non è mancata una critica aspra agli Stati Uniti, definiti “inaffidabili come negoziatori”.
Il contesto del conflitto: attacchi, risposte e scenari cyber
Le minacce di Israele si inseriscono in un quadro di recrudescenza militare iniziata con una serie di attacchi israeliani a siti militari e nucleari iraniani a giugno, che hanno colpito anche alti vertici militari e scienziati legati al programma nucleare iraniano. Israele ha definito tali azioni come preventive e inevitabili a fronte della corsa nucleare iraniana, mentre l’Iran ha risposto con lanci di missili e droni verso il territorio israeliano, promettendo una “vendetta sicura e senza limiti”.
Parallelamente al conflitto militare, si è intensificata anche la guerra cibernetica tra le due nazioni, con attacchi informatici coordinati che hanno preso di mira infrastrutture critiche, sistemi finanziari e di telecomunicazione. Gruppi hacker affiliati a entrambe le parti hanno condotto campagne di sabotaggio e azioni disruptive, colpendo exchange di criptovalute e banche iraniane, nonché aziende israeliane strategiche. L’escalation digitale rappresenta un nuovo fronte di questa complessa contesa, che coinvolge anche attori internazionali e rischia di estendersi oltre i confini regionali.
Le tensioni tra Israele e Iran rimangono altissime, con un conflitto che si sviluppa su più dimensioni, militare, psicologica e informatica, in un contesto di instabilità che tiene alta l’attenzione della comunità internazionale.





