Tel Aviv, 19 novembre 2025 – L’esercito israeliano (Idf) ha intensificato le operazioni militari nella Striscia di Gaza in risposta a un attacco sferrato da militanti di Hamas contro le sue truppe nella zona di Khan Yunis. L’Idf ha dichiarato di aver condotto raid su tutta Gaza per colpire obiettivi terroristici, denunciando una violazione del cessate il fuoco in vigore dal 10 ottobre scorso. Non si registrano feriti tra i soldati israeliani, mentre fonti palestinesi riferiscono di almeno 28 morti (di cui 17 erano donne e bambini) a Gaza City in seguito ai bombardamenti aerei.
Raid israeliani dopo l’attacco di Hamas a Khan Yunis
Secondo quanto comunicato dall’Idf, diversi combattenti di Hamas hanno aperto il fuoco contro le postazioni israeliane a Khan Yunis, provocando la pronta reazione militare con un’ondata di attacchi mirati all’interno della Striscia di Gaza. L’esercito israeliano ha definito questi eventi come una chiara violazione del cessate il fuoco, sottolineando che le operazioni hanno colpito strutture e postazioni utilizzate dal gruppo militante palestinese.

Nel frattempo, fonti mediche palestinesi riportano un bilancio aggiornato delle vittime nella Striscia che, dall’inizio della guerra nel 2023, ha raggiunto quota 69.513 morti e 170.745 feriti. Le difficoltà nel recupero delle vittime sono aggravate dalla carenza di risorse e dal pericolo costante cui sono esposte le squadre di soccorso.
La crisi umanitaria a Gaza e le reazioni internazionali
La situazione a Gaza rimane estremamente critica, con la popolazione civile che soffre per la scarsità di acqua, cibo e medicinali. Recenti incidenti, come la tragica morte di sei bambini in una fila per l’acqua a Nuseirat, hanno suscitato condanne internazionali. L’Idf ha riconosciuto che l’attacco, inizialmente diretto a un membro della Jihad islamica, è stato un “errore tecnico” con munizioni cadute lontano dal bersaglio.
Parallelamente, gli Stati Uniti stanno cercando di formare una forza internazionale di stabilizzazione a Gaza, invitando anche lo Yemen a partecipare, seppur con un contributo simbolico. Tuttavia, la realizzazione di questo piano incontra resistenze significative da parte delle nazioni arabe e musulmane, che temono possibili scontri con i militanti palestinesi.
Il conflitto tra Israele e Hamas, organizzazione politico-militare islamista che controlla la Striscia di Gaza, continua a rappresentare una delle crisi più complesse del Medio Oriente, con ripercussioni umanitarie e geopolitiche che coinvolgono l’intera regione.






