New York, 13 giugno 2025 – Una nuova importante conversazione è attesa oggi tra il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, e il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Secondo quanto riportato da Cnn, il colloquio avverrà a breve, in un momento cruciale per le relazioni internazionali e la politica mediorientale.
Il dialogo tra Trump e Netanyahu
Il presidente Trump ha convocato per le ore 17, ora italiana, una riunione del governo statunitense. La chiamata con Netanyahu rappresenta un passaggio significativo nel contesto delle relazioni bilaterali tra Stati Uniti e Israele, Paese di cui Netanyahu è primo ministro dal dicembre 2022, carica che ricopre dopo precedenti mandati tra il 1996 e il 2021. La leadership di Netanyahu, espressione del partito conservatore Likud, è nota per la sua posizione decisa sulle questioni di sicurezza e politica estera.
Donald Trump, entrato nuovamente in carica come 47º presidente degli Stati Uniti dal gennaio 2025, è una figura di spicco del Partito Repubblicano. La sua presidenza è caratterizzata da un’agenda politica marcatamente nazionalista e da una forte attenzione agli interessi energetici e di sicurezza nazionale.
Previsti dei colloqui anche tra il primo ministro di Israele e Putin e Starmer
Oltre a Trump, Netanyahu avrà dei colloqui telefonici anche con il Presidente della Russia Vladimir Putin e il Primo Ministro del Regno Unito Keir Starmer. L’ufficio del Premier israeliano ha reso noto che, a partire dalla notte scorsa, Netanyahu ha già intrattenuto conversazioni telefoniche con il Cancelliere tedesco Merz, il Primo Ministro indiano Modi e il Presidente francese Macron. La rete di contatti è finalizzata a rafforzare la comprensione internazionale delle esigenze di Israele in materia di autodifesa, in particolare di fronte alla minaccia percepita dall’Iran. “I leader hanno espresso comprensione per le esigenze di autodifesa di Israele di fronte alla minaccia di annientamento posta dall‘Iran. Il Primo Ministro manterrà un contatto continuo nei prossimi giorni”, si legge in una nota dell’ufficio del primo ministro di Israele.






