L’IDF ha annunciato di aver colpito 100 obiettivi a Gaza e di aver ucciso diversi esponenti di Hamas: la situazione
Le Forze di Difesa Israeliane (IDF) hanno intensificato le operazioni militari nella Striscia di Gaza, con un bilancio di circa cento obiettivi colpiti nelle ultime 24 ore. L’esercito israeliano ha riferito di numerosi successi nella lotta contro le organizzazioni terroristiche, in particolare contro Hamas, il gruppo islamista che controlla de facto la Striscia dal 2007.
Operazioni militari nelle diverse aree di Gaza
Nell’area di Gaza City, le truppe dell’Idf hanno smantellato depositi di armi sia in superficie che in tunnel sotterranei, eliminando numerosi terroristi impegnati in attività ostili contro Israele. Sono stati individuati e neutralizzati ordigni esplosivi piazzati con l’obiettivo di colpire le forze israeliane. Nel settore nord della Striscia, sono stati condotti attacchi aerei mirati contro infrastrutture militari, tunnel e depositi di armi, continuando così la strategia di indebolimento delle capacità operative di Hamas.
Anche a Khan Yunis e nella zona di Rafah, le truppe israeliane hanno localizzato e distrutto postazioni operative, armi e infrastrutture, nel tentativo di proteggere in particolare le comunità israeliane del Negev occidentale, spesso bersaglio di razzi provenienti dalla Striscia. Complessivamente, l’aeronautica israeliana ha colpito obiettivi quali lanciatori di razzi e magazzini di armi, ribadendo l’intenzione di continuare le operazioni fino alla completa eliminazione delle minacce contro i civili israeliani.
Contesto e implicazioni del conflitto
Il gruppo militante Hamas, nato nel 1987 come braccio armato dei Fratelli Musulmani in Palestina, mantiene il controllo della Striscia di Gaza e conduce una lotta armata che ha provocato numerosi attentati contro Israele. Classificato come organizzazione terroristica da diversi Paesi, Hamas ha recentemente intensificato i suoi scontri con lo Stato ebraico, portando a un’escalation di violenze che coinvolge la popolazione civile.
Negli ultimi mesi, gli scontri hanno visto la ripresa di attacchi aerei israeliani di grande intensità, con conseguenze drammatiche per la popolazione di Gaza, che vive in condizioni di grave emergenza umanitaria. Le organizzazioni internazionali denunciano la situazione disperata, con strutture mediche sovraccariche e difficoltà nell’accesso agli aiuti essenziali.
Le autorità israeliane, guidate dal primo ministro Benjamin Netanyahu e dal ministro della Difesa Israel Katz, hanno ribadito che la pressione militare è condizione necessaria per il rilascio degli ostaggi e per garantire la sicurezza nazionale. Nel frattempo, la comunità internazionale resta attenta agli sviluppi della crisi, con appelli per la protezione dei civili e la ripresa dei negoziati.






