Israele: il premier Benyamin Netanyahu ha denunciato nuovamente la violazione della tregua da parte di Hamas, dopo un attacco con ordigno esplosivo contro un veicolo militare israeliano nell’area di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, che ha causato il ferimento lieve di un soldato delle Forze di Difesa Israeliane (IDF).
Israele: Netanyahu accusa Hamas di reiterate violazioni del cessate il fuoco
Secondo una nota ufficiale diffusa dall’ufficio del primo ministro, l’organizzazione terroristica Hamas continua a infrangere il cessate il fuoco e il piano in 20 punti mediato dal presidente Trump. L’esplosione dell’ordigno IED, avvenuta nella giornata di oggi, rappresenta secondo Israele una “flagrante violazione” degli accordi sottoscritti, inclusi la smilitarizzazione e la deradicalizzazione del gruppo palestinese.
Netanyahu ha sottolineato che il rifiuto pubblico di Hamas di disarmarsi conferma “le loro intenzioni violente”, ribadendo che Israele “risponderà di conseguenza” a ogni nuova trasgressione. La tensione nella regione rimane dunque altissima, con scontri ricorrenti che compromettono la stabilità del fragile cessate il fuoco entrato in vigore a ottobre 2023, mediato da Stati Uniti, Egitto, Qatar, Turchia e Arabia Saudita.
La crisi umanitaria e le reazioni internazionali
Il conflitto ha causato in questi anni un pesante bilancio di vittime: negli ultimi raid israeliani nella Striscia di Gaza sono stati registrati oltre 100 civili morti, tra cui decine di bambini. Nel frattempo, Hamas accusa Israele di violare la tregua e ha posticipato la consegna di corpi di ostaggi, citando difficoltà legate alle condizioni sul terreno e alle restrizioni imposte da Tel Aviv.
Da parte sua, il ministero degli Esteri israeliano ha ribadito l’impegno di Israele a rispettare il cessate il fuoco, pur mantenendo fermo il diritto di rispondere alle violazioni di Hamas che hanno già causato la morte di tre soldati israeliani. La comunità internazionale continua a monitorare con preoccupazione la situazione, con appelli a tutte le parti affinché evitino azioni che mettano a rischio i civili e ostacolino il flusso degli aiuti umanitari.
L’escalation delle violenze si inserisce in un contesto di lunga data, in cui Hamas, organizzazione islamista palestinese fondata nel 1987 e classificata come terroristica da molti Paesi occidentali, mantiene il controllo della Striscia di Gaza e continua a scontrarsi con Israele in un conflitto ormai cronico, che ha visto nell’ultimo anno un aggravamento senza precedenti.






