Gerusalemme, 18 dicembre 2025 – La Knesset, il parlamento monocamerale israeliano composto da 120 membri e con sede a Gerusalemme, ha approvato oggi la proposta di legge intitolata “Realizzazione dell’identità ebraica nella sfera pubblica”. Il provvedimento ha superato l’esame di ammissibilità con 49 voti favorevoli e 35 contrari, aprendo la strada a un iter legislativo che potrebbe trasformare radicalmente il rapporto tra Stato e religione in Israele.
Contenuti della proposta di legge sull’identità ebraica
La normativa, promossa dal parlamentare del Likud Galit Distel Atbaryan e dal rappresentante di Otzma Yehudit Yitzhak Kroizer, mira a rafforzare la tutela dell’ortodossia ebraica nel contesto pubblico. Tra le disposizioni più significative si annoverano il divieto di interferire con le pratiche religiose ortodosse negli spazi pubblici e l’obbligo per i giudici di sostenere un esame specifico di diritto ebraico. Inoltre, la legge prevede una significativa limitazione dei poteri del presidente della Corte Suprema, privandolo dell’autorità sulle commissioni giudiziarie.
I firmatari sostengono che l’obiettivo è permettere agli ebrei israeliani di osservare la legge religiosa “come comandato dal Creatore del mondo e secondo le usanze dei loro antenati”, senza timori di interferenze o persecuzioni da parte delle autorità statali.
Critiche e opposizione
L’opposizione ha espresso forti riserve, sottolineando che la legge rischia di attribuire un peso eccessivo alla religione nelle decisioni statali e di limitare la libertà di culto. Secondo i detrattori, questa normativa renderebbe lecite tutte le iniziative degli ultraortodossi e trasformerebbe qualsivoglia ostacolo burocratico o intervento critico in un potenziale reato, minando così i principi di pluralismo e laicità che caratterizzano Israele come democrazia.






