Israel Katz, ministro della Difesa israeliano, ha chiarito che al momento non è in corso alcun colloquio tra Israele e Iran
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz si è recato personalmente a Herzliya, località colpita durante la notte da un missile, per constatare i danni e rassicurare la popolazione. Nel suo intervento, Katz ha escluso categoricamente l’esistenza di trattative in corso con l’Iran, ribadendo la determinazione di Israele a difendere i propri cittadini da ogni minaccia.
Nessuna negoziazione in corso con l’Iran, la linea di Katz
Durante la visita sul sito dell’attacco, il ministro ha dichiarato: “Non stiamo conducendo alcuna negoziazione, non permetteremo che venga fatto del male ai cittadini israeliani”. Una posizione ferma che arriva in un momento di forte tensione tra i due Paesi, con l’Iran che ha lanciato oltre 150 missili verso Israele negli ultimi giorni, provocando danni significativi e vittime, e Israele che ha risposto con attacchi mirati all’interno del territorio iraniano.
Alla domanda se gli Stati Uniti sarebbero coinvolti nella campagna militare, Katz ha riconosciuto il ruolo di Washington come alleato: “Gli Stati Uniti sono un grande amico, ci stanno aiutando a difenderci da alcuni attacchi, li ringraziamo per questo. Le decisioni del presidente sono decisioni dell’America, rispetteremo ogni decisione e saremo grati per qualsiasi aiuto”. Fonti israeliane confermano infatti che gli Stati Uniti stanno partecipando attivamente a respingere l’offensiva missilistica iraniana.
Un contesto di escalation e sostegno internazionale
L’attacco iraniano, descritto dall’esercito israeliano come la più massiccia offensiva missilistica mai subita, ha fatto scattare sirene d’allarme a Tel Aviv e in diverse altre aree del paese. Katz ha sottolineato che l’Iran ha oltrepassato ogni limite, attaccando centri abitati civili, e ha promesso che il regime degli ayatollah “pagherà un prezzo molto alto per le sue azioni criminali”.
La comunità internazionale segue con preoccupazione l’escalation: l’ONU ha lanciato appelli per evitare una conflagrazione con conseguenze globali, mentre il primo ministro britannico Keir Starmer ha sottolineato l’importanza della diplomazia e del dialogo, dopo un colloquio con il presidente americano Donald Trump.
In questo clima teso, le forze di difesa israeliane mantengono alta la guardia, con il Comando del Fronte Interno che ha invitato i cittadini a restare vicini ai rifugi antiaerei, in attesa di eventuali nuove ondate di attacchi missilistici dall’Iran.






