Damasco, 26 agosto 2025 – Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha confermato oggi l’intenzione delle Forze di Difesa Israeliane (IDF) di mantenere le loro posizioni sul versante siriano del Monte Hermon e nelle cosiddette “zone di sicurezza” ritenute necessarie per proteggere le comunità israeliane sulle alture del Golan e della Galilea dalle minacce provenienti dalla Siria. Katz ha definito questa strategia una “lezione chiave” derivante dall’attacco di Hamas del 7 ottobre 2023, sottolineando inoltre l’impegno di Israele a difendere le comunità druse in Siria, che negli ultimi mesi hanno subito violenze ricorrenti. Le dichiarazioni del ministro arrivano in un momento di intensi sviluppi diplomatici, dopo la visita in Israele dell’inviato statunitense Thomas Barrack, che ha incontrato il premier Benjamin Netanyahu per discutere della situazione in Siria e Libano.
Trattative tra Israele e Siria
Il leader siriano Ahmed al-Sharaa ha confermato pubblicamente di essere impegnato in trattative “avanzate” con Israele per un accordo di sicurezza. In un’intervista rilasciata a Sky News Arabic, al-Sharaa ha dichiarato che ogni eventuale intesa si baserebbe sulle linee di disimpegno stabilite nel 1974, precisando però che non sarebbe ancora il momento per un trattato di pace formale. L’obiettivo dichiarato è raggiungere un accordo che porti benefici sia alla Siria che all’intera regione mediorientale.
Secondo quanto riportato da Channel 12, l’accordo in via di definizione prevederebbe la smilitarizzazione del versante siriano delle alture del Golan, il ritorno dell’esercito siriano nelle aree sensibili, il divieto di ingresso di armi strategiche in Siria e la creazione di un corridoio umanitario per la regione di Jabal al-Druze. La Siria, in cambio, dovrebbe ricevere assistenza internazionale, in particolare dagli Stati Uniti e dagli Stati del Golfo, per la ricostruzione del paese.
Contesto regionale e sicurezza
La posizione di Israele sul Monte Hermon e le “zone di sicurezza” rappresenta una linea difensiva cruciale per la salvaguardia delle popolazioni locali, particolarmente esposte alle tensioni che persistono lungo il confine siriano. La difesa delle comunità druse in Siria, menzionata da Katz, è anch’essa un elemento di rilievo nella stabilità dell’area, dato il recente aumento degli episodi di violenza contro tali gruppi.
Le interlocuzioni diplomatiche tra Israele e Siria, facilitate dall’intervento degli Stati Uniti, riflettono una fase complessa di negoziazione in un contesto regionale segnato da conflitti e da interessi geopolitici profondi. Le notizie sull’accordo emergente indicano una possibile svolta, sebbene permangano molte incognite riguardo agli sviluppi futuri e alla capacità delle parti di mantenere gli impegni presi.






