La presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha convocato per questo pomeriggio una riunione urgente in videoconferenza con i ministri competenti e i vertici dell’intelligence nazionale, per fare il punto sull’evolversi della situazione in Iran. La decisione arriva in un momento di forte tensione nel Medio Oriente, in seguito a recenti attacchi militari e alle crescenti preoccupazioni internazionali
La crisi in Iran al centro della riunione di governo
Secondo quanto riferito da fonti di Palazzo Chigi, la convocazione della riunione governativa è motivata dalla necessità di monitorare da vicino gli sviluppi della crisi iraniana, che sta avendo ripercussioni significative anche sui mercati internazionali e sulla sicurezza regionale. In particolare, le tensioni sono aumentate dopo l’attacco unilaterale di Israele che ha colpito vertici delle Forze armate iraniane e dei Pasdaran, con conseguente riduzione del personale militare statunitense in Medio Oriente.
L’attacco israeliano ha trascinato al ribasso le borse asiatiche e ha fatto volare il prezzo del petrolio, innescando una serie di reazioni diplomatiche, tra cui una riunione di emergenza alla Farnesina. Il ministro degli Esteri italiano, Antonio Tajani, ha rassicurato circa l’assenza di problemi per i cittadini italiani presenti nel Paese.
Contesto internazionale e attenzione italiana
L’Iran, ufficialmente Repubblica Islamica dell’Iran, è uno Stato con una storia millenaria e una posizione geopolitica cruciale nel Medio Oriente. La crisi attuale si inserisce in un quadro di instabilità che coinvolge anche le relazioni tra Stati Uniti, Israele e altri attori regionali. La presenza di una popolazione di circa 92 milioni di abitanti e la sua influenza strategica rendono il Paese un nodo centrale nelle dinamiche di sicurezza globale.
La decisione di Giorgia Meloni di convocare una riunione con i vertici dell’intelligence testimonia l’attenzione del governo italiano a garantire una risposta coordinata e tempestiva, anche in vista di possibili ripercussioni sul piano economico e umanitario. L’esecutivo intende inoltre mantenere un dialogo costante con gli alleati europei e internazionali per monitorare la situazione e valutare ogni sviluppo in tempo reale.






