La Polizia e il servizio di Soccorso Antincendio confermano che si tratta di un atto di vandalismo. La sinagoga, frequentata dall’ex rabbino capo Yitzhak Yosef, mostra segni di attacco e crimine d’odio. Il ministro degli Interni si Israele, Moshe Arbel, ha richiesto indagini approfondite
Nella notte tra il 21 e il 22 maggio 2025, un incendio doloso ha devastato una sinagoga nel quartiere di Sanhedria a Gerusalemme, capitale di Israele. Secondo le indagini preliminari condotte dai vigili del fuoco locali, l’incendio è stato appiccato intenzionalmente. L’agenzia di soccorso ha confermato che l’analisi dei reperti rinvenuti ha rivelato chiaramente la natura dolosa delle fiamme.
L’allerta è scattata intorno alle 2 del mattino, quando i residenti, allarmati dalla densa colonna di fumo, hanno contattato i servizi di emergenza. I pompieri sono intervenuti rapidamente per domare l’incendio, ma nonostante i loro sforzi, la sinagoga ha subito gravi danni. All’interno sono stati trovati libri di preghiera vandalizzati, un gesto che accentua la natura odiosa di questo attacco.
Il possibile movente
In un episodio che potrebbe essere correlato, è stata trovata una croce dipinta sulla porta di un’abitazione nelle vicinanze, aumentando le preoccupazioni riguardo a una possibile escalation di atti di violenza e intolleranza nella zona. La polizia di Gerusalemme ha avviato un’indagine approfondita, ma al momento non sono stati effettuati arresti connessi all’incendio.
La reazione delle autorità di Israele
Il ministro degli Interni di Israele, Moshe Arbel, ha espresso la sua indignazione per l’accaduto, definendo l’incendio “un crimine d’odio efferato“. Ha richiesto l’intervento dello Shin Bet, il servizio di sicurezza interno israeliano, per un’indagine dettagliata. Arbel ha sottolineato che questo tipo di atti rappresentano una preoccupante escalation di violenza e un attacco diretto a un simbolo nazionale.
Le implicazioni per la comunità
Gerusalemme, una città storicamente contesa e sacra per le tre principali religioni monoteiste, è stata teatro di conflitti e tensioni intercomunitarie nel corso degli anni. Incidenti come quello avvenuto nella sinagoga di Sanhedria non solo colpiscono la comunità ebraica, ma minano anche il fragile tessuto sociale della città, dove le diverse comunità devono convivere in un contesto di crescente polarizzazione.
Le autorità locali sono ora chiamate a rafforzare le misure di sicurezza e a promuovere iniziative di dialogo e tolleranza tra le diverse fedi, per prevenire ulteriori atti di violenza e garantire la sicurezza di tutti i cittadini.
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